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COSA C’È SOTTO LE RISAIE PAVESI?

da | 27 Giu 2019 | Tecnica

Produzione riso

Proseguiamo la nostra analisi dei suoli di risaia, seguendo la sperimentazione condotta dall’Ente Risi. Come abbiamo visto, i suoli sono caratterizzati da un elevato livello di eterogeneità, tanto che anche all’interno di una stessa azienda la natura chimica e fisica degli appezzamenti può variare sensibilmente.  L’Ente Risi, dal 2016, sta conducendo un’attività di monitoraggio dei suoli dei principali areali risicoli italiani avente lo scopo di analizzare sia lo stato della fertilità sia la sua evoluzione nel tempo a seguito degli interventi colturali adottati. A tal proposito è stato predisposto un piano sperimentale che prevede il campionamento di 80 suoli all’anno in 40 aziende che coltivano riso (2 suoli per azienda). Al termine dei primi quattro anni di monitoraggio, le camere di risaia prescelte saranno nuovamente campionate e analizzate in modo scalare, nel successivo quadriennio. (L’ANALISI DEL PRODOTTO)

La zona del Pavese, in base ai dati già raccolti, presenta una variabilità molto spiccata passando, da nord a sud, da suoli più sciolti e drenanti dell’Alto Milanese, a quelli poco fertili del Pavese centrale, per finire con quelli argillosi della Valle del Po. La presenza di attività zootecniche determina, in molte aree, un buon tenore quali-quantitativo della sostanza organica nel suolo. Dai risultati ottenuti in questi tre anni di indagine, i suoli risicoli a Est del Ticino presentano, una tessitura franca, una reazione debolmente acida e un buon tenore di sostanza organica. Il rapporto C/N risulta ottimale, indice di una sostanza organica ben umificata e quantitativamente stabile nel tempo che determina equilibrio tra immobilizzazione dell’azoto e suo rilascio. La capacità di scambio cationico risulta buona ma inferiore alla ottimale, indice di un terreno con medie possibilità di ritenzione degli elementi nutritivi forniti con la concimazione. La disponibilità di potassio scambiabile appare adeguata, mentre quella di fosforo assimilabile risulta elevata. Confermano le analisi anche l’azienda agricola Zipo di Zibido San Giacomo (MI) e l’azienda agricola Cascina Paradiso Vecchio di San Martino Siccomario (PV). Autore: Martina Fasani

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