Qualcuno comincia a non capire più la strategia “finanziaria” di Martina verso le imprese agricole. Il motivo è la risonanza data dal ministro delle Politiche Agricole al Protocollo d’intesa sottoscritto con Agea e le banche che prevede uno schema tipo di accordo in caso di anticipazioni dei contributi Pac 2016 alle imprese agricole. Tale accordo impegna gli istituti di credito aderenti all’ABI e l’Agea a adottare modalità e condizioni di favore per l’erogazione delle anticipazioni Pac e prescrive l’adozione di un modello comune di richiesta di anticipo alla banca, la previsione di un finanziamento di almeno il 70% dei contributi Pac, una delibera della banca da eseguire entro un termine di 30 giorni, l’esenzione dell’operazione di finanziamento da spese istruttorie, l’impegno di Agea a non prendere in considerazione successive variazioni di conto corrente su cui fare l’erogazione. Il problema è – tuttavia – che la Pac non viene pagata regolarmente. Quest’accordo serve proprio a dare ossigeno alle aziende agricole che debbono comunque continuare a lavorare e vogliamo dire chiaramente che, se non vi fossero stati, anche quest’anno, i ritardi nel pagamento dei contributi, avremmo applaudito all’iniziativa; ma poiché lo Stato è “moroso”, strombazzare ai quattro venti questa firma significa gettare sale sulle ferite delle imprese agricole, costrette a ricorrere al credito proprio per colmare buchi di cui non sono responsabili. Allora viene spontaneo chiedersi: perché si tiene chiuso il rubinetto dei soldi che spettano agli agricoltori? (12.05.2016)
CORDONE FITOSANITARIO UE
La Commissione ha presentato la sua proposta di revisione delle norme esistenti il 17 ottobre 2023, tenendo conto dell’esperienza.