Copagri attacca la Giunta Pigliaru sui fondi europei conteggiati solo «in sostituzione» di quelli regionali e non in aggiunta alle risorse regionali destinate al rilancio del settore: lo scrive oggi l’Unione Sarda. «A che serve trattare con lo Stato, riuscire ad allentare i vicnoli del patto di stabilità, liberare qualche risorsa e proclamare che l’agricoltura è un settore strategico per la Sardegna del presente e del futuro, se alla fine i fondi stanziati sono sempre meno?» È la domanda che si poneva la confederazione dei produttori agricoli, Copagri, in un lungo comunicato aperto da una stima scoraggiante: «Solo lo 0,14 % delle risorse previste dalla manovra finanziaria 2015 andrà a favore dell’agricoltura». Copagri analizza polemicamente i conti dell’assessorato regionale retto dalla imprenditrice risicola Elisabetta Falchi (foto piccola) e accusa la Regione Sardegna di non usare le risorse di Bruxelles per irrobustire i propri investimenti nel settore agricolo, ma per sostituirli. «Secondo le tabelle presentate dall’assessore della Programmazione – spiega l’organizzazione – al settore agricolo sarebbero destinati 284 milioni di euro. Nella cifra, però, sono compresi i fondi del PSR 2014-2020 per la quota del 2015». Si tratta di euro-risorse su cui la Giunta fa legittimamente conto, «ma i fondi comunitari eccepisce Copagri – hanno sempre rappresentato risorse aggiuntive e non sostitutive per il settore. Il PSR, inoltre, si muove all’interno di una rigida griglia disposta dalla Commissione europea, lasciando pochi margini di manovra per le Regioni e comunque non può rispondere a tutte le esigenze dell’agricoltura sarda. Queste vanno coperte integrando, senza sovrapposizioni, le risorse europee con quelle del bilancio ordinario da destinare perlopiù ad alcune azioni di carattere strutturale». Quella percentuale smunta del bilancio – argomenta la confederazione – si raggiunge rapidamente eliminando dalle risorse regionali ciò che non sostiene effettivamente e direttamente il settore: «Esaminando la proposta di bilancio ordinario, tolte le somme destinate alla agenzie agricole, all’ARA/APA, ai consorzi di bonifica, per gli interventi legati direttamente alla produzione si prevede una spesa di poco superiore ai 12 milioni di euro, pari allo 0,14% del totale delle entrate complessive di bilancio. Una previsione che contrae ulteriormente la risibile spesa dello scorso anno». L’assessore dell’Agricoltura e Riforma agropastorale, Elisabetta Falchi, ha risposto così, ssempre sul giornale sardo: «Quest’anno gli stanziamenti in bilancio sono più o meno in linea con quelli dell’anno precedente, con esclusione di alcune partite eccezionali previste per gli stanziamenti dei danni dell’alluvione del 2013. C’è stato inoltre qualche taglio agli Enti strumentali in un’ottica di razionalizzazione. Per quanto riguarda le risorse per le infrastrutture, sono state previste delle destinazioni anche per i consorzi di bonifica, che metteranno in campo una serie di progettualità importanti con numerosi benefici per tutto il comparto agricolo». (14.01.15)
DE MINIMIS: IL NUOVO REGOLAMENTO
La Commissione europea pubblica il 13 dicembre 2024, il nuovo regolamento che alza la soglia “de minimis”, a 50.000euro/agricoltore/triennio.