Dopo le polemiche sul finto riso biologico in Piemonte arriva il giro di vite della Regione: una circolare della Direzione Agricoltura agli organismi di controllo, a Federbio e alle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna e ad altri enti fa il punto sui controlli effettuati quest’anno, rileva che attualmente «una buona parte delle aziende risicole è inserita nella classe di rischio media» e richiede che «alle aziende risicole sia attribuita la classe di rischio elevata, con le relative conseguenze in termini di pressione di controllo»; osserva che «molti dei principi attivi ritenuti da ricercare in via prioritaria nelle analisi sul riso non risultano tra quelli ricercati o trasmessi dagli organismi di controllo» (che sull’argomento si muovono peraltro «con differenze significative») e sottolinea che «nelle analisi dei campioni di prodotto bioligico è necessario ricercare tutti i principi attivi consentiti nell’agricoltura convenzionale» (e li ricorda, con un lungo elenco predisposto dall’Università); ammette che «le visite ispettive presso gli operatori e i prelievi analitici avvengono spesso in periodi non critici per la specificità della coltura del riso, così come i campioni di prodotto da analizzare non sono spesso i più opportuni per valutare le misure precauzionali adottate dall’operatore per ridurre il rischio di contaminazione di prodotti o sostanze non autorizzate» e sancisce che «le visite ispettive e i prelievi analitici devono essere effettuati in periodi effettivamente critici per la coltura (epoca diserbo, ecc) e in caso di analisi con esito positivo è necessario programmare ulteriori prelievi analitici in altri siti aziendali, per valutare le dimensioni delle situazioni non conformi». La cricolare si conclude avvisando gli enti di controllo che nel 2016 dovranno dimostrare di aver ottemperato a queste indicazioni. Si attende ora la reazione di Federbio. (Nelle foto, l’assessore piemontese all’agricoltura Giorgio Ferrero) (18.12.2015)
CORDONE FITOSANITARIO UE
La Commissione ha presentato la sua proposta di revisione delle norme esistenti il 17 ottobre 2023, tenendo conto dell’esperienza.