La Coldiretti ha una riseria. La notizia corre di bocca in bocca, complice il mercato fiacco, il clima d’attesa… Ma la Coldiretti smentisce. Non si iscriverà all’Airi. Quanto meno, per ora fa sapere solo che sta lavorando a un contratto di filiera. E’ il dato emerso oggi a Pavia, nel corso dell’assemblea provinciale della bonomiana. Dove si è parlato di molte cose, dagli ettari seminati ai Pma, tentando persino la strada dell’allarme sanitario. «Si tratta di riso che finisce nelle scatole e sugli scaffali senza che nessuno se ne possa accorgere, visto che ancora non c’è una norma chiara e definitiva per l’etichettatura d’origine del riso – ha sottolineato Rodolfo Mazzucotelli, neodirettore di Coldiretti Pavia – A rischio non ci sono soltanto centinaia di aziende agricole e migliaia di posti di lavoro, ma anche la salute dei consumatori: in questi Paesi, infatti, si coltiva riso utilizzando di prodotti chimici vietati da decenni nelle campagne italiane». In realtà, la polpa della notizia è altra. Proprio per valorizzare il riso lombardo e le sue varietà storiche, scende in campo la Filiera Italiana Riso (F.I.R.) di Coldiretti: «stiamo lavorando a un nuovo contratto con un’importante riseria pavese» fanno sapere i protagonisti. «Non possiamo ancora fornire i dettagli, visto che le trattative sono ancora in corso. Ma possiamo dire fin d’ora che siamo in attesa di una risposta favorevole per un nuovo contratto di filiera – anticipa Wilma Pirola, presidente di Coldiretti Pavia – Questo nuovo contratto sarà relativo ai risi da Interno, e sarà riservato ai soci F.I.R. e Coldiretti. Il prezzo di vendita terrà conto della giusta remunerazione riservata agli agricoltori, e punterà alla valorizzazione della risicoltura lombarda e delle varietà storiche». Sempre nell’ambito dell’assemblea, la F.I.R. ha diffuso le proprie analisi sulla risicoltura, sostenendo che potremmo essere ad un anno di svolta, per via dell’aumento delle semine (peraltro contenuto) e ricordando che la provincia di Pavia è la prima provincia risicola d’Europa: «nel 2014 la superficie coltivata a riso nel nostro territorio era circa di 75mila ettari, che nel 2015 dovrebbero crescere fino a sfiorare gli 80mila ettari. Una cifra che non si vedeva da qualche anno, visto che da diverso tempo ormai le risaie stavano diminuendo. Una cifra che ci fa ben sperare, visto l’importantissimo ruolo ambientale della risicoltura (è in grado di tutelare la biodiversità e la ricchezza biologica del nostro territorio) e anche dell’importanza in termini di posti di lavoro lungo tutta la filiera. Una cifra che però ci dovrà far stare ancora più attenti verso il mercato, che non può più essere in balia di speculazioni fatte sempre a danno dei tanti agricoltori e a favore dei pochi speculatori. Proprio per questo è nata la Filiera Italiana Riso (F.I.R.), il progetto economico di Coldiretti per il riso. Si tratta di una società di scopo che mettiamo al servizio delle imprese con l’obiettivo di riequilibrare i meccanismi del mercato del riso ponendo al centro la figura dell’imprenditore agricolo, che non vorremmo fosse mai più considerato come “l’anello debole” nei processi di mediazione di mercato» spiega una nota. La Filiera Italiana Riso ha questi obiettivi: 1) aggregare il prodotto; 2) stipulare accordi di filiera con le industrie di trasformazione; 3) rapportarsi con la Grande Distribuzione Organizzata; 4) aprire ad un modello di supporto alle imprese. «Oltre alla commercializzazione attraverso i contratti di filiera nazionale, chi si associa alla Filiera Italiana Riso è seguito nella vendita giornaliera attraverso una puntuale informativa sulle quotazioni. Inoltre F.I.R. garantisce il sistema di anticipo del credito per il tramite di CreditAgri Italia, e anche un’assicurazione sul prodotto venduto. Nel corso dell’anno come Coldiretti Pavia ci siamo anche dotati di una resatrice, con cui siamo riusciti a soddisfare le esigenze dei soci F.I.R. e Coldiretti garantendo oltre 200 rese soltanto nella scorsa campagna. Da settembre 2014 ad oggi grazie alla Filiera Italiana Riso di Coldiretti abbiamo sottoscritto 125 contratti in tutte le province risicole. Pavia fa la parte del leone, con la stragrande maggioranza dei contratti stipulati con aziende del nostro territorio. In totale durante questo periodo (settembre 2014 ad oggi) sono stati conferiti a F.I.R. 65mila quintali di riso, di cui 37mila nel 2014 (dal 1 settembre al 31 dicembre 2014) e 28mila nel 2015 (dal 1 gennaio 2015 ad oggi). Oltre a tutte queste attività, per mezzo della Filiera Agricola Italiana (F.A.I.) nello stesso periodo (1 settembre 2014 – ad oggi) con l’attività di F.I.R. sono stati conferiti a IPER quasi 1200 quintali di riso, in particolare nelle varietà di Carnaroli e Arborio» conclude F.I.R. (18.06.2015)
DE MINIMIS: IL NUOVO REGOLAMENTO
La Commissione europea pubblica il 13 dicembre 2024, il nuovo regolamento che alza la soglia “de minimis”, a 50.000euro/agricoltore/triennio.