Inizia la nuova annata agraria e molti agricoltori sono in procinto di stipulare o rinnovare i contratti di affitto, in un momento cruciale per la definizione in sede europea della nuova PAC che inizierà a decorrere dal 1°gennaio 2023. Il 2020 è infatti l’ultimo anno della programmazione della Pac 2014-2020 mentre il 2021 e il 2022 saranno due anni di transizione, disciplinati da un regolamento transitorio per tutti gli strumenti della Pac.
Molti contratti di affitto scadono generalmente il 10 novembre, con il termine dell’annata agraria, oppure l’ultimo giorno dell’anno, il 31 dicembre. Come gestire ed interpretare allora le implicazioni della nuova Pac 2021-2027?
Contratti di affitto di terra e Pac: gli interrogativi degli agricoltori
Molti agricoltori si interrogano sui pro e sui contro del rinnovo del contratto di affitto di terra e titoli e sulla convenienza di contratti annuali o pluriennali. Altri interrogativi sul tavolo riguardano il beneficiario dei titoli e dei pagamenti diretti in caso di affitto e l’erogazione dei nuovi pagamenti.
Il triennio 2020 – 2022 genera conseguenze diverse e delinea varie opportunità per modulare il nuovo sistema dei pagamenti diretti sulla strategia imprenditoriale di ogni agricoltore.
Va anzitutto premesso che in questi due anni di transizione rimarranno in vigore le attuali norme sul trasferimento dei titoli e sull’accesso alla riserva nazionale, con proroga degli attuali titoli all’aiuto per la domanda Pac 2021 e 2022.
La scelta sulla modalità d’erogazione dei pagamenti nel contesto della nuova Pac spetta agli Stati membri, in fase di adozione delle scelte nazionali della Pac. Ogni Stato membro ha la facoltà di superare il regime dei titoli per passare al pagamento annuale uniforme per ettaro ammissibile, attualmente in vigore nell’Est Europa.
Due scenari sui titoli PAC
Ebbene, potranno verificarsi due diversi scenari sulla base delle decisioni che verranno assunte dal nostro Paese in merito ai regimi di aiuto e ai titoli PAC:
- Se l’Italia deciderà di applicare per la nuova Pac un regime di aiuto senza i titoli, l’agricoltore presenterà annualmente la domanda Pac con le superfici ammissibili e riceverà un pagamento uniforme per ettaro, senza necessità di possedere titoli. Se la terra è affittata, il beneficiario del pagamento è l’affittuario. Alla scadenza del contratto di affitto, se il proprietario decide di condurre direttamente il terreno, l’erogazione del pagamento andrà a beneficio del proprietario-conduttore. La modalità di pagamento di base senza titoli sarebbe una grossa novità, dato che gli agricoltori conoscono la Pac con i titoli dal 2005. Nel caso di un pagamento annuale uniforme per ettaro ammissibile e nel caso di un pagamento annuale per ettaro ammissibile differenziato per territori ma uniforme per agricoltori dello stesso territorio, i titoli attuali scadranno il 31 dicembre 2022 e verranno aboliti. Il livello del pagamento si calcolerebbe, in quest’ottica, dividendo la dotazione finanziaria annuale italiana per la sua superficie agricola ammissibile.
- Se l’Italia, al contrario, deciderà di continuare ad adottare il sistema di pagamento con i titoli, i nuovi titoli saranno ricalcolati, ma non riassegnati. Ogni titolo esistente (identificato con il relativo numero) rimarrebbe allo stesso agricoltore titolare e si tratterebbe quindi di un semplice ricalcolo dei titoli e non della loro riassegnazione. Il ricalcolo sarebbe, in questo caso, semplicemente funzionale all’adeguamento del loro valore.
Novità per la nuova PAC 2023-2027
Nel caso di pagamenti con titoli si rende necessario, a decorrere dall’anno 2023 e sulla base dell’anno di riferimento 2022, un ricalcolo dei vecchi titoli, a causa di due novità introdotte dalla nuova Pac 2023 – 2027. La prima novità riguarda il greening, che sarà soppresso ed inglobato nel pagamento di base: il valore dei titoli sarebbe quindi stabilito sommando il loro valore storico e il relativo pagamento percepito per il greening.
La seconda novità è legata alla convergenza: gli Stati membri possono proseguire con il meccanismo di convergenza anche nel 2020, 2021 e 2022, diversamente da quanto previsto dal Reg. 1307/2013 che lo limitava all’anno 2019. L’Italia può dunque scegliere di proseguire l’avvicinamento graduale dei titoli storici al valore medio nazionale di 217,64 euro/ha e questo implicherebbe la necessità di un processo di convergenza dei titoli storici entro il 2026. La scelta dell’Italia si conoscerà probabilmente nella primavera 2022.
In conclusione, stante il fatto che le regole della Pac attualmente vigenti avranno due ulteriori anni di durata, fino al 31 dicembre 2022, per la campagna agraria 2020/2021 e 2021/2022 i contratti di affitto si possono stipulare o rinnovare senza problemi e, diversamente da quanto accaduto nel 2015, la nuova Pac 2023-2027 non dovrebbe arrecare disguidi ai proprietari che intendono affittare terra e titoli.
Proroga dei termini per la rivalutazione terreni entro il 15 novembre
Va tuttavia ricordata la proroga dei termini per la rivalutazione terreni, che scade il 15 novembre: la legge 77/2020 di conversione del Decreto Legge Rilancio, entrata in vigore il 19 luglio 2020, ha prorogato i termini per la rivalutazione del valore di acquisto dei terreni edificabili e agricoli posseduti al 1° luglio 2020. La rideterminazione del valore va effettuata entro il 15 novembre, con versamento dell’imposta sostitutiva dell’11% dell’importo dichiarato in perizia.
Le imposte sostitutive possono essere rateizzate con al massimo tre rate annuali di pari importo, a decorrere dal 15 novembre 2020; sull’importo delle rate successive alla prima sono dovuti interessi nella misura del 3 per cento annuo, da versarsi contestualmente. La redazione e il giuramento della perizia devono essere effettuati entro la predetta data del 15 novembre 2020. Autore: Milena Zarbà