CONSORZI ACCUSATI DI FARE LE CICALE

Il Consorzio del Ticino rispedisce al mittente le critiche di Anbi e dei consorzi irrigui. L’associazione bonifiche all’inizio della settimana aveva rilevato che «Nelle regioni del Nord Italia colpisce la velocità, con cui i livelli dei grandi laghi si siano rapidamente abbassati e tornati sotto media – vi si legge -: il Verbano, calato di oltre 60 centimetri, è ora al 47,6% di riempimento. Si dimezza l’acqua disponibile nel Lario (adesso al 38,2% della capacità). Anche il livello del Sebino è sceso di 30 centimetri (riempimento: 57,1%). Infine, il Benaco ritorna ad essere la “cassaforte” idrica d’Italia, attestandosi  al 69,3% della propria capacità d’invaso…»

«Replica del direttore Doriana Bellani sul quotidiano Avvenire: «Non capisco di cosa ci si stupisca. Sono proprio i consorzi a chiederci il 100% dell’acqua di competenza e in questi mesi non hanno fatto nessun sacrificio, che forse sarebbe stato il caso, visto che malgrado le piogge di questi giorni rischiamo di entrare in emergenza dalla prossima settimana».

Insomma, alcuni consorzi avrebbero fatto le cicale – facendosi dare tutta l’acqua possibile ed erogandola senza troppi risparmi – e adesso cercano di allontanare da sè la responsabilità della penuria. «Abbiamo dei contratti e se chiedono l’acqua non gliela neghiamo ma dal primo maggio – sottolinea Bellani sul quotidiano – è stata prelevata la metà del lago e in questi giorni sono iniziate le riduzioni nell’erogazione». Il giornale ricorda anche che «l’unica centrale a valle della Miorina è chiusa. Se qualcuno viola la legge Galli, insomma, bisogna cercarlo nei consorzi irrigui, che hanno tra i loro utenti le società elettriche». Un altro tasto dolente in questa guerra per l’acqua.