Confagricoltura abbandona le borse merci al loro destino e si prepara allo splash down. In questi giorni sta circolando nelle federazioni di tutta Italia una comunicazione che recita così: «Sono in aumento le opportunità digitali per la commercializzazione delle commodities. L’ultima arrivata sul web è la piattaforma Agrimarketplace, realizzata da una società portoghese e attiva sul link https://agrimp.com//. I prodotti commercializzabili on line per ora sono limitati ai cereali: riso, mais, grano, orzo e triticale. In pratica l’operatore agricolo (venditore) entra in diretto contatto (virtuale) con l’operatore agroindustriale e conclude il contratto commerciale. Nella pratica il venditore, dopo essersi registrato, può mettere in vendita la propria produzione fissandone il prezzo, oppure, rispondere ad una offerta di acquisto già pubblicata da un operatore agroindustriale. L’intento di questa piattaforma, informa Confagricoltura, è quello di migliorare la trasparenza delle transazioni commerciali, di distribuire i proventi in modo equo lungo l’intera catena di produzione e di ridurre i costi dell’intero percorso di commercializzazione». Una mossa a sorpresa e davvero sorprendente, perché delegittima la linea storica dell’organizzazione, secondo cui è vitale che le Borse merci restino autonome e le contrattazioni ufficiali e trasparenti: una linea che ha portato Confagricoltura a scontrarsi di volta in volta con la Coldiretti sull’istituzione delle Cun e con alcuni suoi dirigenti che sostenevano l’opportunità di trasferire le contrattazioni sulla piattaforma di Borsa Telematica.
PAGANINI PREMIATO DAL MERCATO
Paganini resiste al brusone più del Vialone Nano, assicura un 20% in più di produzione e anche rese più elevate e stabili