Confagricoltura si schiera in favore del referendum lombardo per l’autonomia, che si celebrerà il 22 di ottobre. Non si può dire che la scelta dei tempi sia la più felice, visto quel che è successo solo ieri in Catalogna, ma almeno il messaggio è chiaro: «L’esercizio delle competenze delle Regioni è un tema fondamentale per la competitività delle imprese agricole, soprattutto in Lombardia, un territorio che vanta numerosi primati nell’ambito del sistema agricolo nazionale ed europeo» scrive la federazione lombarda. «La nostra Organizzazione sta compiendo molti sforzi per restare al passo con i tempi, cercando di cambiare per adattarsi ai mutamenti che investono tutta la società e l’economia nazionale – afferma il presidente Boselli – ; siamo quindi convinti che anche le istituzioni debbano cambiare, in modo da diventare strumenti funzionali alla crescita ed allo sviluppo economico, ma con regole chiare».
La nota ricorda il peso dell’agricoltura lombarda, il cui prodotto interno lordo è quasi di 7 miliardi di euro, sui 50 miliardi nazionali, con un’incidenza quindi del 14%. Nella regione lombarda sono presenti circa 50.000 imprese agricole – pari al 3,34% del totale nazionale – che danno lavoro a 55.000 dipendenti. «Di fronte a questi numeri – continua Boselli – siamo convinti che questo processo di incremento dell’autonomia regionale non possa però svilupparsi senza una visione complessiva, con la necessità di costruire un nuovo assetto amministrativo del Paese verso una prospettiva sostenibile e integrata. Confagricoltura ha sviluppato negli anni, su questo tema, una visione molto chiara – spiega Boselli -: l’autonomia è importante, ma solo se davvero è funzionale al bene delle imprese e se non si generano ulteriori ostacoli burocratici. Al centralismo statale non può sostituirsi quello regionale, mentre diviene fondamentale una soluzione della crescente conflittualità Stato-Regioni, meglio definendo il delicato tema delle materie concorrenti».
Confagricoltura Lombardia «valuta positivamente la possibilità di introdurre meccanismi più forti di gestione regionale della pubblica amministrazione, ma rimarca ancora una volta l’importanza del confronto per superare possibili ostacoli: auspichiamo che la Regione – conclude Boselli -, attraverso il dialogo con le parti sociali, elabori una proposta chiara da presentare all’Esecutivo nazionale, che individui gli ambiti e i gradi di maggiore autonomia necessari per potenziare lo sviluppo economico della nostra regione, salvaguardando nel contempo anche un livello adeguato di uniformità normativa ed amministrativa sul territorio nazionale, che resta elemento indispensabile per tutte le imprese per poter operare efficacemente. In questo senso il referendum del 22 di ottobre può rappresentare il primo passo di questo percorso». Insomma, l’organizzazione agricola auspica un referendum che aiuti il dialogo istituzionale ma al tempo stesso si schiera pubblicamente con i promotori del referendum per l’autonomia.