Sono entrate in vigore dalla fine di aprile le nuove norme europee che garantiranno la protezione del 100% degli agricoltori europei e dei fornitori di piccole e medie dimensioni contro le pratiche commerciali sleali nella filiera alimentare. Pubblicato la settimana scorsa sulla gazzetta ufficiale, la nuova legislazione dell’UE riguarda i prodotti agricoli e alimentari commercializzati come parte della filiera alimentare. Per la prima volta, 16 pratiche commerciali sleali imposte unilateralmente da qualsiasi partner commerciale (dettaglianti, trasformatori alimentari, grossisti, cooperative, organizzazioni di produttori, produttori isolati) saranno bandite in tutta l’UE. Gli Stati membri dovranno designare le autorità responsabili dell’applicazione delle nuove norme, che avranno il potere di imporre ammende e avviare indagini dopo i reclami. Queste pratiche riguardano da vicino anche il settore della risicoltura europea, che beneficerà dunque di queste nuove regole garantendo una maggiore protezione al settore primario. Le pratiche commerciali sleali da vietare sono pagamenti in ritardo per prodotti alimentari deperibili, cancellazioni di ordini all’ultimo minuto, modifiche unilaterali o retroattive dei contratti e costrizione del fornitore a pagare per prodotti sprecati. Altre pratiche vengono consentite solo se oggetto di un accordo diretto chiaro e inequivocabile tra le parti: un acquirente che restituisce prodotti alimentari invenduti a un fornitore; un acquirente che addebita un pagamento al fornitore per assicurare o mantenere un accordo di fornitura di prodotti alimentari; un fornitore che paga per la promozione o la commercializzazione di prodotti alimentari venduti dal compratore. Autore: Manuela Indraccolo
CORDONE FITOSANITARIO UE
La Commissione ha presentato la sua proposta di revisione delle norme esistenti il 17 ottobre 2023, tenendo conto dell’esperienza.