COMMERCIO DI RISO IN CALO 

Il commercio mondiale di riso nel 2023 è diminuito del 6,2%, passando a 52,9 milioni di tonnellate dalle precedenti 56,4 milioni di tonnellate, secondo quanto riporta il rapporto mensile Osiriz, realizzato da Patricio Méndez del Villar, ricercatore presso il Centre de Coopération Internationale en Recherche Agronomique pour le Développement – Cirad in Francia (www.cirad.fr).

Questo calo è dovuto principalmente alla riduzione delle importazioni cinesi e all’aumento della produzione in alcune regioni deficitarie, in particolare in Africa, Medio Oriente e Asia meridionale. Il divieto dell’India di esportare riso bianco non Basmati ha ulteriormente amplificato il calo degli scambi internazionali. Il forte aumento dei prezzi globali, dovuto in gran parte a queste restrizioni, ha costretto alcuni Paesi importatori a ritardare o ridurre la loro domanda di importazioni. Tuttavia, parte del calo delle esportazioni indiane è stato compensato da Thailandia e Vietnam, che hanno aumentato le loro vendite all’estero del 15% nel 2023, mentre le esportazioni di riso indiano sono diminuite del 20%.

Nel 2024, si prevede un ulteriore calo del commercio globale dell’1,5% a 52,1 milioni di tonnellate. Tuttavia, le prime proiezioni per il 2025 suggeriscono una significativa ripresa del commercio globale del 4,1% a 54,3 milioni di tonnellate. Queste proiezioni saranno probabilmente riviste al rialzo con il ritorno dell’India al mercato delle esportazioni, e potenzialmente si avvicineranno al livello record del 2022. Le scorte mondiali di riso che terminano nel 2023 sono leggermente diminuite a 193,8 milioni di tonnellate da 194,3 milioni di tonnellate nel 2022, rappresentando il 37% del fabbisogno globale.

Si stima che le scorte cinesi siano nuovamente diminuite nel 2023 per compensare la stagnazione della produzione e la riduzione delle importazioni. Tuttavia, le riserve cinesi rimangono abbondanti, coprendo il 70% del consumo interno annuale e il 50% delle scorte globali. Nel 2024, le scorte globali dovrebbero registrare una ripresa del 2,7%, stimata a 199,0 milioni di tonnellate, e potrebbero aumentare ancora nel 2025, raggiungendo la cifra record di 206 milioni di tonnellate.