Torniamo sul termotrattamento avviato da Mise (LEGGI QUI IL PRECEDENTE ARTICOLO DI RISO ITALIANO).
IL SEME DI RISO SENZA NEMATODE
Molti risicoltori ci scrivono per saperne di più (tra parentesi, potete scrivere anche a Mise: email). Come abbiamo visto, da quest’anno il seme venduto dalla Milano Sementi è stato “ripulito” da ogni eventuale residuo di nematode, fusarium e brusone. Questo vuole dire che, per quanto i patogeni possano essere nel terreno e nell’acqua d’irrigazione (oppure nelle deiezioni degli uccelli, come abbiamo documentato in questo articolo – link) il seme così trattato riduce in modo sostanziale i rischi e/o l’incidenza dagli attacchi di Magnaporthe grisea (brusone), Cochliobolus miyabeanus, Gibberella fujikuroi (fusariosi) e Aphelenchoides Besseyi (nematode del riso).
Questo sistema permette di evitare la concia chimica e, poiché la pastorizzazione a vapore introdotta dalla società svedese agisce anche su germinabilità e vigore della pianta, l’incremento della resa produttiva è tra il 5% e il 12%. Ma come funziona Thermoseed?
ANALISI APPROFONDITE
C’è un contratto tra la ditta sementiera e la multinazionale svedese. Non è proprio un contrattino, visto che trasporto, analisi e trattamento delle sementi hanno un costo. Ogni partita di semente viene quindi portata a Nancy (dove avviene il trattamento) e viene preventivamente analizzata nei laboratori di Uppsala della società svedese. L’obiettivo è stabilire l’optimum di regolazione dell’impianto e massimizzare i benefici del trattamento. Particolare riguardo è dato all’incremento di vigore delle plantule, attraverso dei test effettuati in panetti di sabbia (in luogo delle tradizionali capsule in vetro). Obiettivo riprodurre per quanto possibile le reali condizioni in cui la pianta germoglierà.
TANTI TEST PER EVITARE SORPRESE
Ciò che distingue il trattamento Thermoseed dagli altri è la combinazione di tempi, temperatura, umidità e flusso dell’aria. Per minimizzare l’infezione e aumentare la conservazione del seme si lavora su lotti individuali, tenendo conto delle condizioni in cui quel seme è nato, cresciuto, stoccato ed essiccato. Ovviamente, rispetto ad altre macchine, con ThermoSeedlab sono stati introdotti degli accorgimenti che rientrano nel segreto industriale.
Sappiamo però che un ruolo importante ce l’hanno le analisi preliminari e in particolare i test di germinazione e vigore. Diversamente dai test tradizionali, quelli introdotti dagli svedesi sui cereali, riso compreso, prevedono uno studio delle infezioni e una ottimizzazione del trattamento. L’ottimizzazione avviene in base alle future condizioni di stress in campo, ma soprattutto permette di individuare ed escludere le partite “peggiori”.
Ad oggi, in risicoltura, Milano Sementi è la prima azienda sementiera in Europa ad aver adottato questo tipo di trattamento su larga scala. Il risone da seme viene termotrattato nello stabilimento di Epilor, cooperativa di produttori francesi della Lorena (Francia) che già produce oltre 20 mila tonnellate di sementi di con questo sistema svedese. Nella foto grande da sinistra: Anders Krafft (CEO Lantmannen Bioagri) , Johann (Direttore dell’impianto Epilor), Cesare Fedeli e Eugenio Gentinetta di Mise. (IP)