Nuovi leggeri segnali positivi dal mercato, in un periodo molto critico per la risicoltura italiana a causa della siccità. Sono diverse anche le voci che raggiungono la non quotazione, approdando dunque alla fatidica soglia del 95% nel prodotto trasferito. (Nota importante) Infatti, fin dalla prima seduta di settimana, quella di lunedì a Novara, passano ad NQ Selenio, Sole ed i lunghi A generici, come avvenuto in precedenza nelle altre sedi (leggi), ed in aggiunta i lunghi B.
Le altre voci restano invariate. Stessa sorte toccata al listino di martedì pomeriggio emesso a Milano, nel quale però gli “indica” rimangono valutati (sempre a 55 €/q lordi). A Vercelli lunghi B quotati ma gruppo S. Andrea no (chiudendo a 70 €/q lordi). Inoltre, si registra il ritorno del gruppo Arborio a 75 €/q lordi (+45 €/t, unica voce non nominale a listino), dopo lo strano passo indietro della settimana scorsa.
COMANDA LA SICCITÀ
Sul mercato molti operatori sono presenti solo per confrontarsi sul tema caldo del momento: la siccità.
Le contrattazioni, infatti, sono quasi nulle, sia per il persistere di un atteggiamento distaccato della domanda sia per i timori dell’offerta. Quest’ultima è, come detto, attanagliata dalle importanti carenze irrigue che stanno colpendo un areale sempre più vasto. La provincia di Pavia è sicuramente la più danneggiata, con alcune situazioni che si presentano ormai quasi irrecuperabili. Con queste prospettive diventa ancor più vantaggioso preservare il poco prodotto rimasto nei magazzini, che probabilmente si apprezzerà nel prossimo futuro. Se non dovesse accadere in queste ultime settimane che ci separano dal nuovo raccolto (che probabilmente verrà anticipato dalle attuali condizioni climatiche), ciò accadrà sicuramente nella prossima campagna. La produzione, infatti, sarà inferiore e, anche nel remoto caso in cui non dovessero permanere le difficoltà nel commercio internazionale, ci sarà carenza quantomeno nei comparti del mercato interno.
PAROLA AI MEDIATORI: NOVARA
«Il periodo è molto complesso, la siccità sta devastando buona parte delle coltivazioni – afferma il mediatore novarese Adelio Grassi -. Oltre all’acqua, ad essere ormai pressoché assenti nella risicoltura italiana sono le contrattazioni. Chi disponga ancora di risone, infatti, ha deciso di non vendere, considerando tale merce come un tesoretto da preservare in vista delle ormai certe difficoltà produttive nel prossimo raccolto, in particolare tra i risicoltori novaresi e pavesi. Questa scelta dell’offerta si affianca all’ormai consueto atteggiamento della domanda nelle ultime settimane, caratterizzato da un distacco quasi totale all’acquisto. I prezzi attuali, però, alla luce di come si stanno evolvendo le prospettive sul tema raccolto, credo siano destinati ad aumentare su tutto il fronte. A breve potremmo raggiungere almeno i massimi visti in questa campagna di vendita, anche nelle offerte per i comparti non quotati, che sono ormai la maggioranza».
PAROLA AI MEDIATORI: MILANO
«Il problema siccità si sta manifestando in tutto l’areale risicolo ma maggiormente nella provincia di Pavia, ad oggi – aggiunge Stefano Pezzoni, mediatore milanese -. Sul mercato è questo il tema a farla da padrone, influenzando l’atteggiamento dell’offerta, che sta scegliendo di preservare il poco risone rimasto invenduto. In questo contesto, a Milano si sono registrati pochissimi scambi, portando all’emissione di un listino totalmente invariato. La seduta, però, è stata molto frequentata, con alcuni produttori che hanno colto l’occasione per confrontarsi con propri colleghi proprio sulle attuali difficoltà irrigue. Credo che prossimamente i prezzi potrebbero oscillare molto, avendo un’influenza importante dalle prospettive produttive per il futuro raccolto, che a secondo della loro percezione positiva o negativa potrebbero causare variazioni inversamente proporzionali sui listini. La siccità è dunque l’attuale ago della bilancia, e detterà legge anche sulle future quotazioni». Autore: Ezio Bosso.