Listini fermi e rapporto tra le parti in equilibrio continuano a caratterizzare le sedute di borsa nel mercato risicolo. A Novara, Vercelli e Milano la situazione sembra addirittura più tranquilla di una settimana fa (leggi l’analisi) in termini di numero di scambi, ridotti ai minimi.
DOMANDA ED OFFERTA POCO PRESENTI
L’industria in questo momento pare essere coperta sul fronte risone acquistato, alla luce di una quasi totale assenza di domanda. L’offerta ha reagito nel modo giusto al calo di interesse, scegliendo di non forzare le vendite. Questa distanza dal mercato delle parti porta alla carenza di scambi odierna, dimostrata dalla scelta delle commissioni prezzi di Novara e Vercelli di abbinare la dicitura “nominale” o “scambi limitati” a tutte le voci a listino. Come nelle scorse settimane, le offerte economiche delle riserie per le poche partite messe sul mercato dai risicoltori sono spesso inferiori alle quotazioni ufficiali, in particolare per i lunghi B, i lunghi A da parboiled e la maggioranza dei tondi. Tali trattative, pur concluse in alcuni casi, non sono numericamente sufficienti a motivare un calo nella valutazione, non voluto da entrambe le parti in causa.
Lo smercio presso la GDO ed al dettaglio in questo periodo pare procedere nel migliore dei modi, come dimostrato dalla presenza di offerte sugli scaffali e da un trasferito settimanale importante all’ultima rilevazione, pari ad oltre 41.000 tonnellate (la media è 30.000). Sommando quanto detto pare che l’industria sia maggiormente concentrata sulla lavorazione di quanto già acquistato e sul fronte vendite (AVVISO).
SI PREVEDE UN COLLOCAMENTO AGEVOLE
La scorsa settimana sono stati pubblicati i dati sulla produzione e i bilanci di collocamento concluso e preventivo (vedi). Essere consapevoli di questi valori ufficiali da la possibilità alle riserie di organizzarsi per gli acquisti del risone ancora invenduto nel prosieguo della campagna. I numeri proposti da Ente Risi mostrano come previsto una produzione maggiormente in linea con la consuetudine ma comunque leggermente inferiore rispetto a due e tre anni fa. Nei singoli comparti solo per alcuni risi da interno la disponibilità appare maggiore del solito, in particolare i gruppi Carnaroli e, in minor parte, Arborio. Anche questo dato era prevedibile, come dimostrato dalla quotazione di questi due raggruppamenti, spesso i più apprezzati del listino al contrario di oggi. Il bilancio di collocamento preventivo, tuttavia, non sembra prevedere squilibri. Ciò in virtù anche di un calo previsto nelle importazioni, a dimostrazione dell’attuale situazione complicata su quel fronte.
In generale i dati emessi consolidano la possibilità che i prezzi attuali possano rimanere il riferimento dell’annata, con qualche variazione ma senza discostarsi di molto nell’attuale contesto di mercato. Questo, visti gli atteggiamenti di domanda ed offerta, sembra possa rimanere tranquillo almeno fino alla ripresa nel nuovo anno. Autore: Ezio Bosso.
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