Anche la Coldiretti accusa di speculazione l’industria risiera. Il Delegato Confederale piemontese Bruno Rivarossa ha dichiarato oggi che «in questo momento l’industria risiera sta stivando nei magazzini quantità cospicue di risone acquistato a prezzi stracciati, approfittando in maniera vergognosa della situazione venutasi a creare, tanto da costituire delle vere e proprie riserve per le prossime campagne e poterlo poi rivendere ad un prezzo molto più alto. Questo produce speculazioni sulla pelle dei risicoltori italiani e genera un danno a tutto il comparto. Una strategia miope e di puro interesse economico che danneggia sia i produttori sia i consumatori». Una posizione durissima, se si considera che Coldiretti ha un rapporto di collaborazione più solido di Confagricoltura e Cia con l’industria risiera italiana e ha avviato da tempo progetti di filiera, che restano una strategia della bonomiana: «Ribadiamo ancora una volta – prosegue infatti Rivarossa – la nostra disponibilità a creare filiere 100% Made in Italy con la partecipazione anche delle associazioni dei consumatori per rendere davvero trasparente il settore». Anche il presidente vercellese Paolo Dellarole è preoccupato: «L’etichettatura per il riso italiano sarà uno strumento fondamentale per la trasparenza – ricorda, riallacciandosi al decreto in corso di emanazione da parte del Mipaaf – in attesa di un provvedimento a livello europeo per combattere le importazioni. I dati parlano chiaro, infatti: dall’aumento del 346% degli arrivi dal Vietnam al +34% dalla Thailandia, mai così tanto riso straniero è arrivato in Europa come nel 2016. Una situazione insostenibile per i nostri risicoltori».
DE MINIMIS: IL NUOVO REGOLAMENTO
La Commissione europea pubblica il 13 dicembre 2024, il nuovo regolamento che alza la soglia “de minimis”, a 50.000euro/agricoltore/triennio.