Il riso che è il cereale più consumato sulle tavole di tutto il mondo dove i grandi produttori stanno accumulando scorte strategiche per fronteggiare l’epidemia sconvolgendo il commercio globale e l’andamento dei prezzi. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti rispetto a questo cereale che è fonte di alimentazione per gran parte del pianeta. «Il Vietnam ha contingentato le esportazioni che sono state, invece, bloccate dal Bangladesh per il riso locale mentre in India le consegne per l’estero si sono fermate a seguito delle pesanti conseguenze del lockdown ed in Thailandia i prezzi del riso sono saliti al valore massimo dal 2013 – evidenzia Paolo Dellarole presidente di Coldiretti Vercelli e Biella con delega al settore risicolo (ma hai pensato al diserbo?) -. Il Piemonte è la prima regione in Europa per produzione con 8 milioni di quintali, circa 1900 aziende per un totale di 117 mila ettari e nell’ultimo periodo ha visto un aumento dei consumi, rispetto per esempio alla pasta che per l’Italia è il piatto caratteristico. Un buon segno per la nostra risicoltura, sostenuta anche dalla proroga dell’etichettatura d’origine che auspichiamo venga, poi, confermata anche a livello europeo».
«E’ proprio in questa situazione che andrebbero attuati veri accordi di filiera – spiegano il Presidente di Coldiretti Piemonte Roberto Moncalvo e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa –. Per questo, come abbiamo più volte evidenziato, Coldiretti Piemonte è a disposizione insieme al Cap Nord Ovest di quell’agroindustria virtuosa che voglia davvero tutelare la risicoltura Made in Piemonte, garantendo ai consumatori un prodotto di qualità. Proprio attraverso i progetti di filiera è possibile, oltretutto, garantire al produttore la giusta remunerazione, programmare correttamente le semine e far fronte alla concorrenza di riso che arriva dall’estero, ora bloccato solo a causa dell’emergenza sanitaria, ma che senza concreti provvedimenti, tornerà ad invadere il nostro mercato». E’ solo dello scorso mese di febbraio, infatti, la notizia che la Commissione europea aveva deciso di mantenere le importazioni agevolate di riso dalla Cambogia in violazione dei diritti umani mentre il Parlamento europeo aveva dato il via libera definitivo all’accordo di libero scambio tra UE e Vietnam per l’ingresso a dazio zero di 80mila tonnellate di riso lavorato, semilavorato e aromatico. (Fonte: Coldiretti Piemonte)