Coldiretti Lombardia fa il primo bilancio della campagna risicola, ed è positivo. La risaia lombarda, annota con un comunicato stampa, con 95.888 ettari coltivati è la seconda d’Italia dopo il Piemonte. «Nel “triangolo d’oro” del riso italiano, che si estende dalle province di Pavia e Lodi fino all’ovest Milanese – spiega la Coldiretti Lombardia – quest’anno la mietitura dovrebbe iniziare con 10 di giorni di anticipo rispetto al 2014. Inoltre, dopo anni di recessione, nel 2015 le superfici lombarde sono tornate a crescere, facendo registrare un aumento del 6 per cento». Una ventata d’ottimismo, insomma: «Siamo in anticipo di una decina di giorni rispetto all’anno scorso – conferma a Coldiretti Paolo Braschi, che nella sua azienda agricola a Vistarino (Pavia) coltiva 73 ettari di riso – inizieremo a tagliare questo fine settimana o all’inizio della prossima, sempre che il maltempo previsto da mercoledì non ci faccia rimandare di qualche giorno». I risi seminati all’inizio di aprile sono pronti: il gran caldo di quest’estate e le temperature record di luglio e agosto, infatti, hanno anticipato la fioritura e la maturazione, soprattutto per quanto riguarda le varietà più precoci. «La nostra idea è di iniziare a tagliare verso la metà di questa settimana – aggiunge Luigi Lanzi, che a Caselle Lurani (Lodi) coltiva 76 ettari di risaia – aspetteremo qualche giorno in più a causa del meteo. Nel complesso penso che avremo un buon raccolto, ma come al solito sarà poi la mietitrebbia a parlare». Le prime stime indicano una produzione finale che dovrebbe sfiorare i 5 milioni di quintali. Dopo anni di recessione, sottolinea l’organizzazione agricola, nel 2015 le risaie lombarde sono tornate a crescere, passando da 90.226 a 95.888 ettari (+6%). Crescono anche Milano (+8% da 12.279 a oltre 13 mila ettari nel 2015), Lodi (+17% da 1.512 a 1.770 ettari) e Mantova (+19% da 1.024 a 1.216 ettari). A Pavia, prima provincia risicola d’Europa, le superfici sono quasi arrivate a 80mila ettari contro i 75mila del 2015. A livello nazionale si sfiorano invece i 220 mila ettari. (31.08.2015)
PREOCCUPA L’ACCUMULO NEVOSO
L’analisi idrologica a cura di Confagricoltura Pavia e di Alberto Lasagna