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CLAUSOLA: DECIDERA’ LA COMMISSIONE

da | 4 Dic 2018 | NEWS

import tollerance

Il Comitato per il commercio Ue non si è espresso, oggi a Bruxelles, né in favore né contro il ripristino dei dazi sulle importazioni in Europa di riso da
Cambogia e Myanmar. In occasione della riunione 13 Paesi hanno votato a favore, otto contro e sette si sono astenuti. La Germania si è astenuta mentre la Francia ha votato a favore. In mancanza di una maggioranza qualificata, la palla torna ora alla Commissione europea. Il Comitato ha votato così: 13 Paesi a favore, 8 Paesi contrari, 7 Paesi astenuti. Secondo alcuni si è spaccato, secondo la Coldiretti ha decretato la fine dei dazi, forse la ricostruzione più equilibrata è quella fornita dall’Ente Risi: il presidente Paolo Carrà sottolinea che, avendo votato a favore Paesi che rappresentano il 57% della popolazione europea, ma servendo una maggioranza qualificata del 65% e quindi non essendoci una maggioranza qualificata non c’è parere e il dossier richiederà un nuovo esame. Tuttavia, si tratterebbe di un passaggio puramente formale, poiché avendo comunque riscontrato una maggioranza, la proposta della Commissione, sottoposta al Collegio dei Commissari entro breve termine dovrebbe essere approvata. E’ ciò che spera Carrà, il quale afferma: «La Commissione ha proposto la clausola di salvaguardia – dichiara il presidente dell’Ente Risi Paolo Carrà – e la Commissione dovrà decidere se adottarla. Avendo il sostegno della maggioranza europea sarebbe incomprensibile una decisione diversa». Più ottimistico il giudizio del presidente di Coldiretti Ettore Prandini, che considera già chiusa la questione: «L’Unione Europea cambia rotta e mette finalmente i dazi per fermare l’invasione di riso asiatico dalla Cambogia e dalla Birmania che per anni ha fatto concorrenza sleale ai produttori italiani nonostante l’accusa di violazione dei diritti umani ed addirittura di ‘genocidio intenzionalè peri i crimini commessi contro la minoranza musulmana dei Rohingya» afferma una nota dell’organizzazione agricola. Più realisticamente, la Cia osserva che «Ancora non è possibile mettere la parola fine alle importazioni a dazio zero di riso dai Paesi del Sud-Est asiatico». Auspica che «entro dicembre si raggiunga l’accordo per adottare la misura ripristinando i dazi sull’import da Cambogia e Birmania» come commenta il presidente nazionale, Dino Scanavino. Ancora più fredda la reazione di Confagricoltura che parla di «grande delusione» per l’assenza di parere al Comitato ‘Sistema preferenze generalizzate’ e sollecita la Commissione a varare il regolamento di esecuzione con il ripristino dei dazi. «È un atto dovuto nei riguardi dei risicoltori italiani ed europei» dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. «La votazione di oggi conferma comunque una maggioranza di intenti. Dal canto nostro, proseguiamo la nostra battaglia a tutela dei nostri prodotti e del reddito dei nostri risicoltori, puntando sulla qualità, sulla promozione e sulla trasparenza in etichetta per riconoscere i veri prodotti italiani» dice il Ministro Centinaio. Il Mise dal canto suo auspica che Bruxelles proceda «a valutare positivamente l’adozione della misura, che si auspica possa suggellare positivamente gli sforzi messi in atto dal Governo italiano in difesa del settore risicolo dell’Unione Europea, trovando così soluzione alla situazione dei coltivatori e produttori di riso nazionali». Secondo il primo vicepresidente della commissione agricoltura dell’Europarlamento Paolo De Castro, «È positivo che la decisione sul ripristino dei dazi nei confronti delle importazioni di riso in Unione europea dalla Cambogia e dal Myanmar sia ora nelle mani della Commissione europea. L’esecutivo potrà ora, approvare la proprio proposta per tutelare i nostri produttori e porre fine alla concorrenza sleale subita in questi anni dai due paesi asiatici». Secondo fonti della Commissione la decisione dovrebbe arrivare prima di Natale.

LISTINI OSCILLANTI

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Diva, Ronaldo e Dardo perlopiù coltivate in provincia di Vercelli e Novara, trovano listini differenti nelle due sedi

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