Torniamo a parlarvi della conferenza dell’8 marzo “La Pac post 2020, evoluzione e nuove prospettive – Focus: quale futuro per il riso?” promossa da Coldiretti Vercelli–Biella e Novara–Vco in webinar per analizzare le prospettive del mercato del riso nel contesto del Green Deal e delle importazioni. Tra i relatori, Paolo Magaraggia, responsabile delle relazioni con le Istituzioni UE Coldiretti Bruxelles, che ha fatto il punto sul futuro del settore risicolo tra il Green Deal e il Recovery Plan, entrando poi nel merito del mercato: «Nel periodo 2017/2018 le importazioni di riso Indica hanno determinato una forte riduzione della superficie UE ed un aumento della superficie a riso Japonica creando uno squilibrio di mercato interno per entrambe le tipologie di prodotto. Il sistema che gestisce le importazioni in particolare da Cambogia e Myanmar, i cosiddetti cioè paesi meno avanzati (PMA) che godono del regime EBA. Il Sistema di Preferenza Generalizzata (SPG) è composto da tre categorie: può essere standard, che prevede dazio parziale, Plus, quando prevede il dazio 0 ma solo per alcuni prodotti o EBA, che prevede l’accesso al mercato UE senza dazi per tutti i prodotti. Il problema dell’importazione dalla Cambogia e dal Myanmar è stato risolto in maniera parziale e temporaneamente attraverso l’applicazione della clausola di salvaguardia che è entrata in vigore il 16 gennaio del 2019 e terminerà il 15 gennaio dell’anno prossimo. Poi sarà ristabilito il sistema di preferenze generalizzate con dazio 0 all’importazione. L’anno scorso, per la Cambogia in particolare, a causa del mancato rispetto dei diritti civili, la Commissione Europea ha ritenuto doveroso applicare una revoca di questi sistemi di preferenze generalizzate (EBA) ripristinando i dazi per alcune categorie di merci ma il riso è stato escluso perché aveva la clausola di salvaguardia in corso.
L’applicazione della clausola di salvaguardia automatica
L’attuale discussione in sede europea riguarda il regime di importazione tramite il sistema delle preferenze generalizzate che scade a fine 2023, quindi la Commissione Europea ha già iniziato a lavorare per una nuova proposta legislativa che sarà presentata entro fine anno e che dovrà essere applicata dal primo gennaio 2024. Per quanto riguarda il riso, per quanto riguarda il regime EBA, la Commissione afferma che la clausola di salvaguardia ha funzionato ma la clausola di salvaguardia classica viene attivata dopo un anno di inchiesta dimostrando che i prezzi di mercato hanno avuto una riduzione molto importante e quindi hanno provocato un danno economico in particolare in questo caso all’industria».
Continua Magaraggia: «Una delle soluzioni che la Commissione propone è quella dell’applicazione di una clausola di salvaguardia automatica che avrebbe tempi di attivazione più brevi rispetto alla clausola di salvaguardia generale. Inoltre la Commissione Europea ha stabilito che il Myanmar non sia più considerato nell’ambito del sistema di preferenze generalizzate EBA e quindi potrebbe passare allo status di standard e in questo caso avrebbe un dazio, benché ridotto. Un altro elemento importante che sta provocando instabilità all’interno del Myanmar-Birmania è la situazione politica a seguito del colpo di stato del 1 febbraio e su questo elemento il Parlamento Europeo ha già emesso una risoluzione in cui chiede di avviare un’indagine per sospendere le EBA. Il Consiglio dell’Unione Europea, a sua volta, ha invitato la Commissione ad elaborare proposte adeguate per la modifica del sistema di cooperazione con questo Paese. Il regime EBA è un’iniziativa politica dell’Unione Europea che consente ai Paesi in via di sviluppo di avere accesso al mercato UE per contribuire alla loro crescita economica, quindi questi sono i principali elementi da tenere in considerazione per quanto riguarda il Myanmar ma in ogni caso il regime in di importazione dai Paesi meno avanzati verrà modificato entro la fine del 2023 e le opzioni della Commissione danno una speranza che si possa attuare un sistema di protezione alle importazioni in particolare dai Paesi quali Myanmar e Cambogia. Un altro elemento importante è che proprio qualche giorno fa la Commissione ha presentato la sua strategia commerciale per i prossimi anni; in particolare la politica commerciale dell’Unione Europea deve concentrarsi su tre obiettivi fondamentali: sostenere la ripresa in linea con gli obiettivi del Green Deal e il digitale, definire norme per un commercio globale più sostenibile e più equo e far valere i propri diritti anche autonomamente ove necessario.
Per conseguire questi tre obiettivi la Commissione si concentrerà sul sostegno alla transizione verde e sulla promozione di catene del valore responsabili e sostenibili». Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte, commenta così il tema delle importazioni del riso, sottolineando la necessità di rivedere la clausola: « Al settore risicolo basta davvero una piccola variazione delle importazioni per avere degli sconquassi sui prezzi: ecco perché un’azione sindacale forte sulle regole a livello europeo e italiano per frenare le importazioni è fondamentale soprattutto su Cambogia e Myanmar. Dobbiamo lavorare perché con la scadenza della clausola al 15 di gennaio 2022 il riso in tutte le sue varietà e in tutti i suoi livelli di lavorazione sia inserito fra i prodotti su cui viene sospeso il regime EBA in Cambogia. In Myanmar invece abbiamo la questione ultima del colpo di stato ed abbiamo bisogno anche lì che si sospenda il regime EBA inserendo il riso Indica e Japonica con tutti i livelli di lavorazione fin da subito all’interno dei prodotti su cui viene tolta la clausola. Dobbiamo andare oltre al sistema di clausole attuali e mettere in campo la revisione del regolamento sul sistema di preferenze generalizzate che dovrà essere chiusa entro il dicembre 2023 quando scadrà l’attuale regolamento.
Dobbiamo agire affinché meccanismo della clausola automatica diventi il meccanismo vero della clausola che nel giro di poco tempo e poche settimane, nel momento in cui si crea una situazione di distorsione con un aumento delle importazioni di riso da un Paese, si possa subito attivare. Per quanto riguarda il Myanmar la clausola è arrivata per un motivo economico, ma dal punto di vista del problema sociale di non rispetto dei diritti umani, quel Paese non ha ancora avuto nessun tipo di freno». Autore: Ezio Bosso