Incontrando gli agricoltori della provincia di Pavia, nei giorni scorsi, Simone Sgariboldi dell’Ente Risi ha reso pubblici alcuni dati interessanti, relativi alla Sezione Ente Risi di Pavia. Quest’ultima ricordiamo, comprende la risicoltura di Milano, Lodi e Pavia.
L’INTERVENTO DI SGARIBOLDI
Da prima Sgariboldi si è concentrato sull’andamento pluviometrico che, come in gran parte delle zone, è caratterizzato da una primavera e un autunno estremamente piovosi. E’ seguita un’estate particolarmente calda. Si è poi passati ai dati statistici. Nella Sezione di Pavia sono stati coltivati nel 2024 – 92.386 ettari di riso di cui 55.654 con la tecnica della “semina interrata a file” e 36.732 con la semina tradizionale in “acqua”.
OLTRE 7000 ETTARI PER CL388
La varietà più coltivata risulta essere il cl388 con più di 7.000 ettari. Ben il 35% della superficie è risultata coltivata con varietà “Clearfield”, il 27% con varietà “Provisia”, il 6% con varietà di “altre tecnologie” e solo il 32% con varietà di tipo “convenzionale”.
Pertanto sul 68% della superficie coltivata è impiegata semente di riso “con tecnologia”. Sgariboldi ha poi ricordato le buone pratiche per la coltivazione del riso “in acqua” (utile ripasso a causa del presumibile “ritorno” di questa tecnica nel 2025). A ciò si aggiungono principali contributi economici erogati dalla Regione Lombardia per le misure agro-ambientali applicabili nel settore risicolo. Nessuna novità è emersa in questo settore per le prossime semine. Autore: Franco Sciorati
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