Il Vietnam, il quinto produttore di riso a livello mondiale, ha deciso di ristrutturare il suo settore risicolo per migliorare la resistenza ai cambiamenti climatici, e per affrontare meglio il mercato globale: intende inoltre promuovere un marchio del riso «Made in Vietnam». Di tutto questo si è parlato in un incontro che ha avuto luogo qualche giorno fa ad Hanoi, dove una delegazione dell’Irri, il Rice Research Institute con sede a Manila ha incontrato il Ministero dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale del Vietnam. Ad incontrare i delegati dell’istituto di ricerca è stato Nguyen Xuan Cuong, ministro dell’agricoltura appena nominato, che ha discusso il suo piano per la ristrutturazione del settore da qui al 2020.
Il piano di riso elenca gli obiettivi del Governo: la costruzione di un programma di ricerca con investimenti in organismi scientifici e tecnologici, l’avvio di una serie di azioni per stimolare la capacità di innovazione e miglioramento della catena del valore, la realizzazione di un programma che punta sul tema del riso come «prodotto nazionale» di alta qualità e produttività, e l’intenzione di far partire partenariati pubblico-privato. Il documento conferma la collaborazione del Ministero con Irri, che in questo confronto hanno discusso della loro attuazione congiunta in tema di ricerca per la partnership di sviluppo nei prossimi anni.
Nella stessa riunione, Sam Mohanty, economista di Irri e capo della Divisione Scienze Sociali dell’Istituto, ha presentato le tendenze della produzione a livello globale e i dati sul Vietnam.
Gli incontri sono stati preceduti dall’inaugurazione dei nuovi spazi dell’Irri in Vietnam e dalla presentazione del programma di ricerca CGIAR sui cambiamenti climatici, agricoltura e sicurezza alimentare. Gli uffici sono situati presso l’Istituto Agrario di Genertica nella capitale vietnamita. La partnership Vietnam-Irri ha avuto inizio nel 1963, una collaborazione a lungo termine che ha visto lo sviluppo di varietà ad alto rendimento e, più recentemente, di varietà resistenti ai cambiamenti climatici. L’impatto di quest’evoluzione sul mercato europeo potrebbe essere sensibile, in virtù del recente accordo di libero scambio tra il Vietnam e l’Ue.
MERCATO AFRICANO STABILE
Nell’Africa subsahariana, il miglioramento dell’offerta regionale è percepibile con l’arrivo dei nuovi raccolti sui mercati.