Ente risi sotto attacco e a rischio commissariamento. Ne parla Agrisole sul numero in distribuzione questa settimana. A firmare il pezzo è Paolo Accomo. Il consiglio d’amministrazione dell’Ente nazionale risi – scrive – è scaduto all’inizio di febbraio: il ministro delle Politiche agricole ha delegato il suo vice, Andrea Olivero, a gestire il rinnovo e, nel frattempo, il presidente uscente, Paolo Carrà, esponente di Confagricoltura, è stato prorogato per 45 giorni. Quello che in altri tempi era un normale passaggio di testimone tra le confederazioni agricole – tradizionalmente chiamate a esprimere il vertice dell’Ente interprofessionale, istituito nel 1931 – sta diventando un drammatico redde rationem da quando l’Antitrust ha accusato l’Ente risi di lavorare per l’industria. L’articolo fa notare due cose interessanti: la prima è che il parere dell’Antitrust è non vincolante”, il che vuol dire che il governo potrà non tenerne conto. Una precisazione che probabilmente è stata fatta al giornale – per vie informali – dallo stesso Ministero delle politiche agricole. Inoltre, Agrisole osserva che la riforma dell’Ente risi, se avvenisse realmente nei termini tratteggiati dall’Antitrust «cancellerebbe anche il monitoraggio di produzioni e prezzi garantito finora; e ciò avverrebbe proprio nel momento in cui gli agricoltori chiedono di disporre di un osservatorio sul mercato del riso bianco». Un punto finora rimasto sotto traccia ma che presenta uno spessore politico-economico non trascurabile. (15.02.15)
DE MINIMIS: IL NUOVO REGOLAMENTO
La Commissione europea pubblica il 13 dicembre 2024, il nuovo regolamento che alza la soglia “de minimis”, a 50.000euro/agricoltore/triennio.