“So che qui al Nord si coltiva il riso Per la nostra economia e la nostra alimentazione e il riso è molto importante. Una volta ne producevano abbastanza da soddisfare tutto il fabbisogno nazionale mentre adesso siamo costretti a importarlo dal Bangladesh. Ma noi vogliamo tornare a coltivarne abbastanza da sfamare tutta la nostra gente. Tutto ciò che faremo all’Expo sarà finalizzato a questo: imparare le migliori tecniche di coltivazione, dall’Italia e da altri Paesi”. Lo dichiara al Corriere della Sera (Edizione di Bergamo) J.P. Siaka Stevens, ambasciatore in Italia della Sierra Leone, incontrato dai giornalisti nell’ambito del Cluster components meeting promosso dall’Expo 2015 nella città orobica. Queste parole dimostrano che la manifestazione milanese dell’anno prossimo rappresenta un’opportunità di diffusione delle tecniche e dei prodotti della nostra risicoltura. Tuttavia, dopo molte discussioni, promesse e voli pindarici, la presenza della filiera italiana del riso all’Expo è stata ridimensionata e ora non se ne parla più. I risicoltori si chiedono: cosa sta succedendo? (20.02.14).
MERCATO AFRICANO STABILE
Nell’Africa subsahariana, il miglioramento dell’offerta regionale è percepibile con l’arrivo dei nuovi raccolti sui mercati.