Chiarezza è stata fatta. Dopo la segnalazione di Risoitaliano, circa l’orientamento del Crea di considerare sostenibile la semina in asciutta, il Ministero delle politiche agricole ha precisato, attraverso il sottosegretario con delega ai cereali Gian Marco Centinaio, che «il riso va prodotto nel modo tradizionale, perché la risaia è anche un mondo di biodiversità» (minuto 10 e 15 sec del video) e che con il Pnrr occorre trovare finanziamenti per le infrastrutture irrigue. Vedi il video
Non possiamo essere più soddisfatti, perché, come abbiamo scritto, nel momento in cui si discutono gli eco-schemi, la filiera dev’essere compatta sulle tecniche colturali da sostenere e sdoganare la semina interrata a file in questo momento, definendola “sostenibile”, significava rivoluzionare l’equilibrio idrogeologico di mezza Pianura Padana e scompensare gli equilibri plurisecolari della risicoltura italiana. La svolta è avvenuta al convegno Corteva-Crea per la presentazione a Torino del libro sulle varietà di riso di Tamborini, Morgiano, Titone e Legnani.
All’incontro, sono intervenuti anche il Country Leader di Corteva, Gabriele Burato, Luigi Tamborini e molti altri esperti tra cui il presidente dell’Ente Risi Paolo Carrà.