Il Ministro Centinaio si dichiara vicino ai risicoltori e anche al riso bio. Se ne è avuto un saggio stamane presso la Centrale dell’Acqua di Milano, dove si è tenuto l’incontro su “Parliamo di Riso: ricerca partecipata e agricoltura biologica”, centrato sul progetto Risobiosystems. Diciamo subito che dei risultati del progetto ci occuperemo nei prossimi giorni ma che dobbiamo annotare fin da ora che Centinaio ha confermato l’attenzione del ministero per il lavoro svolto da Stefano Bocchi e soci.
«Ecco perché amo il riso»
Così ha parlato il Senatore Centinaio: «Oggi purtroppo non potrò restare tutto il giorno, poiché tra pochi minuti in Prefettura, qui a Milano, prenderò parte ad un importante incontro con il Commissario UE all’Agricoltura Philip Hogan, gli Assessori regionali all’agricoltura, i capigruppo di Camera e Senato della Commissione Agricoltura; faremo il punto della situazione sul settore primario italiano in vista della PAC 2020. La questione riso la riteniamo importante nel nostro ministero, come dimostra l’impegno per la clausola di salvaguardia, inoltre il mio essere pavese mi lega indissolubilmente a questa coltivazione. Noi tutti riteniamo che il prodotto riso sia qualcosa di vicino a noi poiché cresciamo in questi luoghi, però oggi non dobbiamo più ragionare a livello nazionale ma globale, ci sono dei competitor che hanno molte più risorse di noi e che possono produrre molto a costi assai inferiori ai nostri, rincorrerli sulle quantità e impossibile, per questo dobbiamo lavorare sulla qualità, cercando di distinguerci».
«Segnale incoraggiante dalla Cina»
Il Ministro ha annunciato un’apertura della Cina: «Il riso di qualità ci permette di esportare il prodotto in tutto il mondo, che già ci riconosce questa caratteristica, come mi ha confermato la risposta positiva della Cina alla proposta di importazioni di riso italiano nel loro paese, con la motivazione che il nostro prodotto, essendo di qualità maggiore, può trovare posto nel loro mercato, nonostante le grandi produzioni locali».
«Lavoriamo per includere l’università»
Poi Centinaio ha parlato di bio: «Possiamo fare due passi ulteriori: uno attraverso la produzione biologica, sfida importante per la nostra società su cui anche noi come istituzione ci stiamo impegnando, ed uno verso l’innovazione, di qualsiasi tipo. Noi come Ministero stiamo cercando di ragionare con tutti gli attori di filiera per avere i prodotti più innovativi e validi, lavorando con il CREA, ad esempio, e cercando di interloquire il più possibile anche con il mondo accademico; questo non deve sentirsi lontano dalle istituzioni ma essere incluso, non deve essere autoreferenziale e parte di un mondo distante. Vogliamo far ragionare tutti gli attori insieme per permettere agli operatori di lavorare agiatamente, coltivando e proponendo il prodotto migliore possibile, grazie all’aiuto di tutti i partecipanti ad ogni filiera. È un obbiettivo ambizioso ma credo che ci si debba porre obbiettivi di questo tipo, io non voglio essere un burocrate che gestisce solo le emergenze, cercherò di dare una visione nuova dell’agricoltura, partendo da dei tavoli di lavoro che coinvolgano tutti gli attori di ogni filiera, per produrre un documento ufficiale da cui partire per il nostro futuro. Dobbiamo lasciare qualcosa a chi verrà dopo di noi» (Nella foto, il pubblico del convegno). Autore: Ezio Bosso