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CENGHIALTA SVELA IL DISERBO DEL RISO

da | 23 Giu 2020 | NEWS

Si è parlato di infestanti e non solo, durante il webinar “Situazione attuale del controllo infestanti su mais, cereali autunno-vernini, riso e nella gestione integrata”, tenuto da Cesare Cenghialta di Corteva, lo scorso 12 giugno 2020, e al quale ha partecipato Risoitaliano.eu. L’obiettivo dell’incontro è stato quello di approfondire, per le colture principali dell’areale della Pianura Padana, quali sono le pratiche più importanti di controllo delle infestanti e l’attuale situazione della lotta alle malerbe. La discussione ha preso le mosse da una panoramica sulla situazione attuale del diserbo in risaia, dove si riscontra una pressione da parte delle malerbe particolarmente elevata a causa della monocoltura: sicuramente il diserbo del riso è un ambito complesso perché la cultura è molto concentrata in zone dove viene coltivato riso da decenni, quali le province di Novara Vercelli e di Pavia, quindi le popolazioni di infestanti sono estremamente specializzate anche perché la coltivazione del riso prevede l’utilizzo prolungato dell’acqua per la sommersione della risaia e quindi la presenza di un ambiente sostanzialmente acquatico. (Segue dopo la foto)

Cesare Cenghialta

Tutto l’areale risicolo è ugualmente interessato da popolazioni di infestanti, sia monocotiledoni che dicotiledoni, ma i MoA (Mode of Action – Meccanismi di azione degli erbicidi) disponibili sono molto limitati. Come si sa, il diserbo può avvenire in pre semina, pre emergenza e post emergenza. Tra le infestanti più problematiche c’è il riso crodo, un riso selvatico specializzato, ma la specie sicuramente più difficile da controllare oggi è il giavone, che cresce molto velocemente  sia in acqua sia in asciutta e, con uno sviluppo di biomassa molto elevato ed altissima capacità di produrre seme, che si conserva per anni nella banca seme, tanto che oggi i nostri terreni agricoli sono pieni di semi di giavone, anche se si esercita una buona azione di controllo per due o tre anni.  C’è poi il caso dell’ Alisma plantago – aquatica, specializzata per la tecnica agronomica della semina in acqua, specie molto vorace di azoto a sviluppo molto veloce, che soffoca l riso nei primi stadi di sviluppo. 

Nella tabella che segue sono riportati i MOA per i quali sono state individuate specie di infestanti resistenti:

Inib. ACCasi (A) Echinochloa spp.
Inib. ACCasi (A) + Inib. ALS (B) Echinochloa crus – galli, Echinochloa erecta, Echinochloa spp.
Inib. ALS (B) Alisma plantago – aquatica, Cyperus difformis, Echinochloa crus galli,

Echinochloa spp., Oryza sativa, Schoenoplectus mucronatus

Inibiz. Fotosintesi (C2) Echinochloa crus – galli

Cenghialta ha esaminato le modalità di sviluppo e di registrazione dei prodotti fitosanitari, che vengono sempre eseguite a livello sperimentale sulla base dei risultati ottenuti su parcelle randomizzate, dove, nel corso delle prove sperimentali, le tesi vengono replicate in modo tale da fornire un campione statistico rappresentativo. Nella maggior parte delle colture presenti in Pianura Padana le popolazioni di infestanti hanno sviluppato resistenza ad alcune molecole  ad azione erbicida. Queste infestanti resistenti producono seme, che è a sua volta resistente, ed il seme può essere trasportato involontariamente da un campo all’altro per mezzo degli stessi agricoltori attraverso l’utilizzo di attrezzature. L’interesse scientifico e le attività sperimentali di ricerca si concentrano, poi, sulle caratteristiche di selettività dei prodotti e sul loro spettro d’azione, che deve essere il più ampio possibile. In particolar modo negli ultimi anni, grazie alle normative europee, il panorama di principi attivi disponibili si è molto ridotto. Lo sviluppo di nuove soluzioni, è stato puntualizzato dal tecnico, non è sufficiente per rimpiazzare i principi attivi non più autorizzati perché le normative sono molto esigenti e restrittive in fatto di residualità, tossicità e velocità di degradazione. Autore: Milena Zarbà

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