La nomina di un nuovo direttore dell’Arpa di Vercelli-Biella-Novara-Vco (l’ingegner Bruno Barbera) è la scintilla di nuove polemiche tra il mondo risicolo e la Regione Piemonte. I rapporti tra queste due realtà non sono mai stati così tesi, nel recente periodo. Colpa del Psr, certo, che non è stato approvato dall’Ue e di cui non si sa nulla. Ma soprattutto, colpa dei fitofarmaci. Sembra infatti che, nell’ambito dell’attuazione del Pan, la Regione Piemonte abbia deciso un giro di vite e l’abbia già annunciato alle rappresentanze sindacali. Alcuni principi attivi, riscontrati nelle acque di falda, sarebbero nel mirino e questa sarebbe la ragione per cui, presentandosi alla stampa vercellese, il neodirettore dell’Arpa avrebbe deciso di sottolineare il proprio impegno contro l’inquinamento da prodotti agrochimici, ponendo quest’argomento in cima all’agenda dell’Arpa. Immediata e dura la reazione di Confagricoltura Vercelli, che ha sentito il bisogno di pubblicare una nota ad hoc, per “evidenziare che l’agricoltura da tempo sta facendo la sua parte per migliorare le tecniche colturali verso una maggior sostenibilità ambientale. Certi fitofarmaci (questo il nome corretto) non sono più usati, a differenza di quello che avviene in altre parti del mondo, dalle quali importiamo prodotti alimentari a dazio zero… Gli agricoltori si stanno avviando anche a seguito delle azioni di sensibilizzazione ed informazione effettuate da Confagricoltura Vercelli e Biella verso la gestione agronomica delle paglie (vedi interramento). Ben vengano i controlli ambientali, purché seri e senza intendimenti persecutori, fatti solo ad uso dei media o, peggio ancora, per coprire eventuali altre cause o fonti di inquinamento,” intoccabili”. L’esempio dei nitrati e della direttiva Ue che ha addossato ingiustamente (come emerso nei mesi scorsi dagli studi dell’Ispra) solo all’agricoltura le colpe dell’inquinamento delle falde, è significativo”. (05.09.2015)
MERCATO AFRICANO STABILE
Nell’Africa subsahariana, il miglioramento dell’offerta regionale è percepibile con l’arrivo dei nuovi raccolti sui mercati.