I prezzi internazionali non torneranno ai livelli del 2013 ma è previsto un aumento del 5% entro il 2020, la produzione europea è in crescita, soprattutto quella di japonica (+24%) mentre cala l’indica (-16,5%), il bilancio di collocamento dell’Ente Risi evidenzia una flessione della disponibilità vendibile pari a 15mila tonnellate a fronte di un incremento dell’ettarato che ha visto il dimezzamento della superficie investita ad indica nel corso degli ultimi tre anni. Questo, mentre le importazioni aumentano (+42% dai Pma quest’anno) e le esportazioni europee di riso scendono del 27% mentre quelle italiane si attestano a -19%… Sono i dati della relazione presentata dal direttore generale dell’Ente Risi Roberto Magnaghi al convegno della Cia a Castel d’Agogna il 12 febbraio (http://www.risoitaliano.eu/lindustria-coltivate-piu-indica/), nel corso del quale l’Airi ha chiesto ai produttori di portare la superficie risicola nazionale a 250mila ettari così distribuiti: 75-80 mila ettari di denominazioni tipiche, 45-50 mila ettari di tipo Ribe, altri 60-70 mila ettari di tondo, e 60-65 mila ettari di Indica. Una richiesta accolta con una certa freddezza dai risicoltori, stanti le basse quotazioni dell’Indica, ma supportata dalle considerazioni tecniche dell’Ente Risi. Potete scaricare la relazione Magnaghi cliccando QUI. Altri dati si possono trovare nella Relazione Annuale dell’Ente Risi, che potete scaricare QUI. (17.02.2016)
COLLI CHIEDE AIUTO (E SOLDI)
L’Est Sesia motiva la richiesta di un contributo straordinario