Torniamo sul convegno “Solo tagli e nessuna semplificazione” promosso da Confagricoltura Vercelli e Novara. Dopo gli interventi di Coppo, Chiò e Magnaghi, è stato il presidente di Ente Nazionale Risi, Paolo Carrà a prendere la parola per rivelare di aver «proposto al governo un eco-schema specifico per il riso, in linea con quello che ci dice l’Ue. Abbiamo individuato un budget» ha sottolineato Carrà. Sarebbe una svolta, se fosse realmente approvato. A quanto abbiamo appurato intervistando i protagonisti a margine del convegno, l’eco-schema proposto prevede la creazione di un sistema agro-ambientale per le coltivazioni sommerse ed è coerente con le proposte della Commissione Europea sugli eco-schemi, ossia quella sulla copertura invernale dei suoli, quella sulla coltivazione di riso “migliorata” per ridurre le emissioni di metano (es. alternanza tra tecniche colturali in asciutta e in sommerso), nonché quella sulla gestione appropriata dei residui. Nello specifico, la proposta prevede un premio incentivante per ettaro di SAU finalizzato a:
- a) interramento autunnale dei residui colturali entro fine dicembre dell’anno sotto impegno, da attuarsi su una superficie di almeno il 25% della superficie agricola utile dell’azienda;
- b) mantenimento in campo dei residui colturali fino a fine febbraio dell’anno seguente all’impegno, da attuarsi su una superficie di almeno il 25% della superficie agricola utile dell’azienda; (semine 2022)
- c) coltivazioni di specie intercalari da sovescio, da attuarsi su almeno il 25% della superficie agricola utile dell’azienda, prevedendo la semina entro il mese di ottobre dell’anno sotto impegno e la terminazione non prima di metà aprile dell’anno successivo (garantendo una presenza della coltura intercalare per almeno 150 giorni).
L’Eco-schema come obiettivo ha l’intento di ridurre da un lato le emissioni di gas serra e, dall’altra, di tutelare la biodiversità caratteristica della risaia e migliorare la fertilità dei suoli, contrastandone il degrado e, dal momento che le pratiche di interramento e di mantenimento dei residui sarebbero realizzate da un unico beneficiario su quota parte della propria azienda, questo consentirebbe di soddisfare contemporaneamente entrambe le esigenze. (SCARICA la Proposta ECO-SCHEMA RISO)
Questa idea è stata sostenuta fortemente anche dall’Airi, molto preoccupata per la riforma della Pac «Gli ecoschemi proposti dal Ministero non adeguati alla risicoltura, mentre è strategico quello proposto dall’Ente Risi» ha detto il presidente Mario Francese, assicurando che «il mercato compenserà con un prezzo adeguato il riso italiano: questo è il momento di sostenere il sostegno pubblico ma con la consapevolezza che sarà ridotto». Autore: Ezio Bosso