Tiepido. Le quotazioni del risone crollano, le industrie risiere rischiano di fallire, i canali della pianura padana saranno abbandonati al loro destino e il nostro governo sul caso Cambogia è “tiepido”. Lo rivela il presidente dell’Ente Nazionale Risi Paolo Carrà (foto piccola) su Agrisole. In un’intervista al settimanale di Confindustria, il presidente dell’Ente Risi conferma tutte le notizie divulgare da Risoitaliano sul dossier Cambogia – peraltro predisposto dal Ministero dello Sviluppo economico con il sostanziale contributo dell’Ente Risi – e dice: “Lo scorso autunno la Commissione ha negato il problema. Ora, grazie anche al pressing del ministero delle Politiche agricole, la posi zione è cambiata ma resta ancora tiepida. Per questo oltre al documento tecnico è necessario e indispensabile il pressing politico da parte italiana, come capofila, ma anche da parte degli altri partner interessati, come Spagna e Grecia”. Una dichiarazione pesante, che conferma la sensazione di una gestione troppo timida (ovvero tiepida) del problema. Alcuni dirigenti ministeriali sarebbero convinti che un affondo italiano sulla questione Cambogia, chiedendo l’adozione della clausola di salvaguardia, non si concilierebbe con il galateo istituzionale secondo cui il presidente di turno dell’Ue – l’Italia inizierà il proprio semestre in luglio – non dovrebbe utilizzare la propria leadership per orientare la politica comunitaria a proprio vantaggio. Per questo, come si intende dalle stesse parole di Carrà, si starebbe facendo strada l’idea di avviare un negoziato con la Cambogia per contingentare le importazioni a dazio zero che hanno depresso la produzione italiana di riso indica. Una proposta in tal senso sarebbe già stata avanzata ufficiosamente dalla Spagna. Va da sé che un negoziato euro-cambogiano sortirebbe effetti di mercato più blandi e più tardi della clausola di salvaguardia, rischiando dunque di compromettere anche la prossima campagna di commercializzazione. (25.06.14) (Il 27 giugno il presidente dell’Ente Risi Paolo Carrà ci ha fatto pervenire una richiesta di smentita del titolo di questo post che di seguito pubblichiamo: “Tale titolo non esprime in modo assoluto il mio pensiero e mi chiedo perché venga attribuita al governo una scarsa attenzione quando invece il Ministro Martina, prima come sottosegretario e poi come Ministro unitamente al Viceministro Calenda, si è attivato fin da subito per appoggiare le giuste richieste della filiera risicola”)
L’ACQUA DI OVEST SESIA NON COSTERÀ DI PIÙ
L’approvazione del bilancio di assestamento e il bilancio di previsione senza alcun aumento della tariffa sull’acqua.