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CARRA’: SERVONO DUE STRATEGIE DIVERSE

da | 8 Mar 2018 | NEWS

Siccità

Bisogna elaborare risposte diverse per mercati diversi. Dall’analisi del presidente dell’Ente Risi dopo l’incontro con le Regioni emerge quest’indicazione, riportata anche nel documento che riproduciamo (scarica….), che commenta in quest’intervista gli ultimi eventi che hanno interessato la filiera. E rivela che i risicoltori guardano “sempre più” ad altre colture. (SCARICA Situazionedimercato6marzo2018_13660_1111)

Presidente il 6 marzo l’Ente Risi ha riunito, oltre la filiera al completo, i due assessori agricoli di Piemonte e Lombardia. Con quali risultati?

La riunione era stata sollecitata dall’assessore Ferrero all’ultimo Tavolo Verde della Regione Piemonte. I numerosi intervenuti con le loro dichiarazioni hanno fatto toccare con mano in modo molto chiaro agli assessori, le problematiche del settore e la realtà economica della filiera risicola nazionale costituita da un’organizzazione di mercato molto sfilacciata per quanto riguarda l’offerta a fronte di una sempre più concentrata domanda, anche se quest’ultima non tutta orientata sugli stessi obiettivi. In tale occasione, tutti hanno riconosciuto la necessità di organizzare maggiormente l’offerta, ma evidenziando che senza un incentivo economico alla concentrazione dell’offerta è un’utopia al momento pensare che questo avvenga volontariamente. Gli agricoltori stanno sempre più guardando ad altre colture e di fatto la superficie annualmente diminuisce. Da parte mia ho chiesto all’industria di non vedere soltanto nella clausola di salvaguardia la possibilità di riequilibrare il mercato. Altri comparti hanno da tempo già iniziato una fase di integrazione. Da parte di alcuni rappresentanti dell’industria è stata avanzata la proposta di costituire un tavolo ristretto per provare ad iniziare un percorso condiviso con quella parte di vendita organizzata. Vedremo se gli interessi a mantenere un mercato speculativo e frammentato saranno più forti.

Durante l’incontro l’Ente Risi ha evidenziato l’esistenza di una domanda di risone strutturalmente diversa per tondi e lunghi A da interno. Può illustrarci la situazione?

E’ vero. Abbiamo analizzato le ultime quattro campagne e dimostrato che se per l’indica ed anche in parte per il parboiled le dinamiche del mercato sono influenzate da fattori legati al mercato internazionale, la stessa cosa non vale per il mercato domestico e per i risi tondi. Per quest’ultimi ogni volta che si è superata una certa superficie, il prezzo è sistematicamente crollato. Almeno per questi comparti se decidessimo cosa, quanto seminare e prezzo al quale vendere, agricoltori ed industria riceverebbero reciproci vantaggi.

La presentazione del dossier governativo su Cambogia e Myanmar è stato salutato come una svolta per l’indica. Dobbiamo crederci?

Dobbiamo crederci perché di fronte a certe evidenze non possiamo non denunciare la situazione che si è venuta a creare. L’iter procederà e siamo passati da una Commissione refrattaria ad ogni nostra richiesta ad una Commissione che ha chiesto di integrare il dossier anche con la situazione del Myanmar. E’ evidente, come abbiamo sempre sostenuto, che la politica negli ultimi mesi si è mossa. Non basta però. Servono ulteriori azioni di difesa a Bruxelles come il ristabilire una corretta reciprocità di condizioni commerciali sia in termini di lavoro che di utilizzo di sostanze chimiche. Serve però essere critici anche a casa nostra.

Cosa si può fare per facilitare il percorso della clausola?

Ente Risi ha chiesto agli eurodeputati intervenuti il 23 gennaio al II Forum del Riso Europeo che siedono in Comagri ed in Comtrade, di sottoscrivere insieme ai loro colleghi degli altri Paesi produttori un documento indirizzato ai Commissari Hogan e Malmstron, affinché vengano accelerati i tempi per far partire il periodo di investigazione. Inoltre abbiamo sollecitato tutti gli eurodeputati intervenuti al Forum di sottoscrivere un’interpellanza parlamentare per chiedere alla Commissione delucidazioni in merito alle violazione dei diritti umani ed alle triangolazioni commerciali che ultimamente sono state denunciate in Cambogia

LISTINI OSCILLANTI

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Diva, Ronaldo e Dardo perlopiù coltivate in provincia di Vercelli e Novara, trovano listini differenti nelle due sedi

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