Il futuro della Pac e l’aiuto accoppiato, Psr omogenei tra le regioni del riso e concorrenza internazionale, ma anche nuove strategie per l’Ente Risi: è ricco di spunti l’editoriale che abbiamo chiesto al presidente dell’Ente Risi Paolo Carrà per esplorare il 2016 del riso italiano. Ecco il testo: «Come ricorda il titolo di una canzone di un famoso cantautore “L’anno che verrà”, il mese di gennaio è quello che più si presta per diverse riflessioni. Per esempio quale sarà l’impatto della nuova P.A.C. 2014/2020, quali proposte mettere in campo per la riforma di medio periodo della stessa, quanto è stato fatto per avere un P.S.R. riso omogeneo tra Regione Lombardia e Piemonte verrà minato da procedure burocratiche? Quali misure dovranno essere messe in campo per tutelare il riso italiano, come limitare la volatilità dei prezzi, come superare la storica ed anacronistica divisione tra produttori e trasformatori, quali contromisure adottare per limitare i danni di future e purtroppo inevitabili concessioni? Tante altre sarebbero le domande e per ognuna ciascuno di noi probabilmente darebbe una risposta diversa.
Io penso che oggi il riso, in generale, esca da una riforma non ancora così penalizzante! La convergenza parziale, la risicoltura considerata greening conforme e l’aiuto accoppiato hanno mitigato gli effetti negativi di una riforma nata non sotto un buon segno. Anche le nuove misure dei P.S.R. potranno essere un’interessante opportunità per i risicoltori. Dobbiamo riconoscere che tutto ciò non è stato casuale ma e’ stato frutto di uno sforzo e di una coesione della filiera risicola nazionale e delle istituzioni governative. Non lasciamoci però ingannare dal momento favorevole perché l’aiuto accoppiato dato al riso, non scontato fino all’ultimo, va difeso. Sempre aperto è il fronte delle concessioni tariffarie che continueranno a rappresentare un pericolo, ed oggetto di ridiscussione proprio nel 2016, complice una miope politica europea, così come è sempre più forte la concorrenza esercitata da nuovi paesi produttori che si affacciano al bacino mediterraneo limitando le nostre esportazioni.
Non possiamo però piangerci addosso! Questi sono gli appuntamenti e le regole. Io continuo a credere che solo mettendoci in gioco, confrontandoci e innovandoci, potremo affrontare un futuro che sarà sempre più incerto. Anche l’Ente Nazionale Risi deve proseguire sulla strada dell’innovazione, imparare dagli errori, guardare alle nuove tecnologie, aprirsi ancor di più all’esterno. Ho la consapevolezza di presiedere l’unico ente italiano di filiera, un ente che dal 1931 vive giorno per giorno il susseguirsi degli eventi politici ed economici e che ha contribuito alla coesione della filiera.
Anche il piano strategico dell’Ente, che il Consiglio di Amministrazione a breve definirà, terrà in considerazione le nuove necessità di un settore in continua evoluzione che opera in un contesto mondiale complesso. Ma non basta definire un piano strategico. Serve l’unione di intenti, la capacità di fare squadra guardando al futuro, lavorare con serietà e sapendo che sovente dalle difficoltà nascono interessanti opportunità». Autore: Paolo Carrà, Presidente Ente Nazionale Risi (12.01.2016)