«Da quando è entrato in vigore il sistema di preferenze generalizzate, l’Europa ha “regalato” alla Cambogia quasi 300 milioni di euro senza ottenere il risultato prefissato, in termini di cooperazione allo sviluppo» dichiara il presidente dell’Ente Nazionale Risi Paolo Carrà commentando sul sito dell’Ente la risoluzione approvata oggi dal Parlamento europeo e che stigmatizza le ripetute violazioni dei diritti umani nel Paese asiatico. «Quando nessuno ne parlava – ricorda Carrà – abbiamo denunciato queste violazioni, che trasparivano da documenti ufficiali in possesso della Commissione europea, la quale per troppo tempo ha chiuso gli occhi sulla realtà di un Paese che arricchisce pochi industriali e commercianti a spese dei contadini poveri. E li arricchisce con i soldi degli europei, provocando tra l’altro un ribasso dei prezzi dell’indica sul mercato interno di cui fanno le spese i nostri risicoltori». L’Ente Risi sta collaborando all’inchiesta con cui la Commissione europea dovrebbe applicare la clausola di garanzia e interrompere l’esenzione daziaria. «Ora ci aspettiamo una rapida e positiva conclusione» dichiara Carrà. L’Ente Risi fa anche notare che dal 1° settembre 2009 al 30 giugno 2018 l’UE ha importato quasi 1,7 milioni tonnellate di riso lavorato dalla Cambogia che hanno comportato un mancato incasso in termini di dazi di quasi 300 milioni di euro.
PAGANINI PREMIATO DAL MERCATO
Paganini resiste al brusone più del Vialone Nano, assicura un 20% in più di produzione e anche rese più elevate e stabili