Il Presidente dell’Ente Nazionale Risi ed il Presidente dei risicoltori europei hanno incontrato lunedì a Strasburgo – in occasione nella seduta plenaria della Comagri – il Commissario agricolo Hogan. Carrà e Mazel (nella foto, a destra di Hogan) hanno chiesto l’applicazione della clausola di salvaguardia e, come recita una nota dell’Ente Risi, «Hogan, nel riconoscere che il settore del riso europeo sta incontrando reali problemi, ha comunicato di essere stato puntualmente informato della situazione dal ministro Martina e di essere pronto a studiare attentamente le richieste che saranno portate alla sua attenzione e tutte le nuove informazioni che gli perverranno». Al termine dell’incontro abbiamo intervistato in esclusiva il presidente Carrà.
Presidente, ha visto il commissario europeo all’agricoltura Hogan: cosa vi siete detti?
Ho ribadito al Commissario la grave situazione del settore risicolo europeo e che è necessario adoperarsi per una soluzione i cui effetti si abbiano nel breve periodo. Hogan ha ricordato che il Ministro Martina lo aveva già sensibilizzato sulla questione ed è in attesa di ricevere la documentazione per la richiesta della clausola di salvaguardia.
Qual è la possibilità reale di ottenere la clausola di salvaguardia?
E’ impossibile fare previsioni. Negli incontri avuti a Strasburgo in questi due giorni anche con alcuni parlamentari europei, ho avuto la sensazione che ci sia la volontà di risolvere la questione. Esistono però delle perplessità da parte della Commissione a limitare l’accesso in Europa a questi Paesi Meno Avanzati e pertanto e’ necessario insistere affinché si possa procedere alla modifica del regolamento o a contingentamenti.
In che misura la crisi dei prezzi dipende dall’import e quanto è dettata da speculazione?
L’import ha determinato uno squilibrio tra domanda ed offerta. Questo però non giustifica certi prezzi attuali.
Lei ha incontrato Hogan insieme a Mazel, presidente dei risicoltori europei: avete una strategia comune ora?
La strategia con Mazel e’ quella definita il 20 gennaio a Milano insieme agli altri delegati dei paesi europei intervenuti. Ad Hogan abbiamo detto che il problema è europeo e non solo italiano.
L’assessore piemontese all’agricoltura Giorgio Ferrero Le chiede segnali forti nella gestione dell’Ente Risi oppure chiederà il commissariamento. Cosa risponde?
Sono dispiaciuto delle parole di Ferrero. Ci siamo visti venerdì scorso a Vercelli presso l’Istituto Agrario senza che mi dicesse alcunché. Leggo poi le sue dichiarazioni il sabato successivo. Da parte mia, come sempre, sono pronto al confronto che ho già chiesto, sicuro che l’Assessore voglia contribuire in modo costruttivo alla risoluzione di questa crisi, continuando a collaborare con l’Ente come ha fatto in questi anni per il bene del settore.