E’ emergenza energia. Con il petrolio che segna nuovi record diventa ancora pi grave il ritardo accumulato dall’Italia nella produzione di benzina e gasolio ecologici, come il bioetanolo e il biodiesel ottenuti dai cereali o dalle barbabietole e dalla colza o dal girasole. Ma se questi carburanti sarebbero competitivi con un prezzo del petrolio sui 60 dollari al barile, non meno interessante diventa la lolla, il combustibile naturale ricavato dalla lavorazione del riso. La Commissione Europea ha gi avviato una procedura contro l’Italia per il mancato rispetto delle norme sulla diffusione dei biocarburanti: siamo addirittura la maglia nera tra i paesi ritardatari. Insieme Lussemburgo e Slovenia, non abbiamo ancora presentato il rapporto nazionale sui biocarburanti con l’indicazione dell’obiettivo fissato per il 2005, tenuto contro che la direttiva CE 30/2003 prevede di sostituire entro quest’anno il 2% dei consumi totali di benzina e gasolio da autotrazione con biocarburanti, per poi salire al 5,75% entro il 2010. Ci malgrado tutti dicano che si tratta di alternative sostenibili dal punto di vista ambientale e soprattutto convenienti. Lo stesso discorso vale per la lolla: il dossier che ne autorizza il completo sfruttamento economico ancora fermo sui tavoli del governo e sono pochissimi gli imprenditori che gi la utilizzano per produrre energia e alimentare cos, a costo ridotto, i propri impianti di lavorazione. Una centrale termoelettrica a lolla in funzione a Pavia, presso un grande gruppo risiero. Altre sono in funzione sempre in industrie del settore. Altre sono ancora nella fase progettuale. Il principio semplice: la lolla una biomassa, se vogliamo semplificare molto la possiamo paragonare al legno. Viene prodotta durante la sbramatura del risone: si tratta infatti del tegumento a base silicea che ricopre il granello di riso e che oggi, in assenza di una normativa chiara, viene prevalentemente smaltito, ma che pu essere utilizzato sia come combustibile alternativo che come ammendante e per la realizzazione di lettiere. In altre parole, del riso non si butta nulla!
CORDONE FITOSANITARIO UE
La Commissione ha presentato la sua proposta di revisione delle norme esistenti il 17 ottobre 2023, tenendo conto dell’esperienza.