Si intensifica lo squilibrio tra domanda e offerta nelle sale di contrattazioni lombarde. I risicoltori sembrano voler trattenere la merce, consapevoli dell’interesse all’acquisto dei trasformatori e di disporre complessivamente di meno risone del previsto.
PASSI AVANTI PER ROMA E CARNAROLI
La carenza di offerta ha portato a un aumento dei prezzi in diversi gruppi merceologici. In seguito alla seduta di ieri mattina a Mortara, è stato emesso un listino in cui sette voci registrano un incremento. Due di queste rappresentano un allineamento a valori già espressi in precedenza altrove — i 70 €/q lordi del gruppo Baldo e gli 80 di Gloria — mentre le altre segnalano nuove crescite.
Nel dettaglio, tra i lunghi A da interno si registrano nuovi massimi per i gruppi Roma, a 75 €/q lordi, e Carnaroli, a 90 €/q lordi per il Classico e 85 €/q lordi per i similari. Si tratta di variazioni anticipate già a inizio settimana (leggi l’ultima analisi), dopo scambi a tali cifre. Questi per il gruppo Roma erano relativi alle partite con qualità merceologica ottimale e per Carnaroli e similari ad alcune varietà molto diffuse come Caravaggio.
Anche tra i lunghi A da parboiled si registrano progressi: le varietà meno pregiate raggiungono i 45 €/q lordi, un prezzo ottenuto grazie alla scarsità di risicoltori disposti ad accettare compensi inferiori. Le varietà più apprezzate dall’industria, invece, restano stabili a 50 €/q lordi. In aumento anche la quotazione per il Vialone Nano, che raggiunge il gruppo Arborio a 100 €/q lordi, mentre la domanda per quest’ultimo sembra ridurre la spinta al rialzo recentemente osservata.
TENSIONI AL RIALZO PER I SELENIO
Tra i risi tondi, sebbene non ci siano novità ufficiali, emergono segnali di tensione al rialzo. I generici rimangono stabili a 45 €/q lordi, mentre Sinfonia si unisce a Centauro e CL 18 tra i risi tondi scambiati a 50 €/q lordi. Per il Selenio, si parla di affari a 60 €/q lordi, sebbene non ancora confermati nei listini ufficiali, dato che spesso si tratta di contratti con condizioni di pagamento a lunga scadenza. I lunghi B restano stabili a 50 €/q lordi; la domanda per queste varietà è in leggero calo, ma l’offerta è ancor più ridotta. Su questo mercato incidono fortemente gli andamenti del commercio internazionale, del quale riceviamo notizie nell’ultimo report di Ente Risi (VEDI).
Qui si segnala che i costi di trasporto internazionale sono in diminuzione, sebbene ancora triplicati rispetto a un anno fa. Desta maggior preoccupazione l’aumento delle importazioni di riso lavorato, pur considerando che siamo ancora all’inizio della campagna di mercato. Al 18 ottobre, le richieste di titoli di importazione si attestano a 26.700 tonnellate, dato in forte aumento rispetto alle 17.445 dell’anno precedente nello stesso periodo e alle 19.907 del 24 ottobre 2022. Questo incremento è principalmente dovuto alla forte crescita delle importazioni dal Pakistan, che risultano raddoppiate rispetto a un anno fa. Autore: Ezio Bosso
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