Era il 1945 e nel paese di Paullo (MI) il risicoltore della cascina Casello, Achille De Vecchi presentava la semente da lui selezionata di una nuova varietà: il Carnaroli.
IL LAVORO DI MIGLIORAMENTO GENETICO
Il lavoro di incrocio era iniziato alcuni anni prima nella cascina Vialone che allora conduceva il Sig. De Vecchi a Sant’Alessio in provincia di Pavia con l’aiuto del suo dipendente incaricato di gestire il riso, il Sig. Carnaroli, che fu premiato per la sua dedizione dando il suo nome alla nuova varietà. Le vendite di semente tuttavia non andarono troppo bene all’inizio. La varietà, pur avendo caratteristiche del granello di alto livello, risultava meno produttiva di quelle in coltivazione allora, principalmente Originario o Balilla.
Questo penalizzava il Carnaroli che necessitava di un prezzo di vendita più alto per poter realizzare gli stessi introiti di altri risi. Purtroppo il paese era appena uscito da una disastrosa guerra. La gente non aveva grosse disponibilità economiche. Per alcuni anni il Carnaroli rimase il riso dei “signori” come si diceva a Milano. Quindi, la famiglia De Vecchi decise di cedere i diritti sul seme. L’Ente Nazionale Risi, in quanto ente pubblico, non aveva bisogno di guadagnarci sopra e quindi si fece carico della varietà.
LA RISELEZIONE DEGLI ANNI ‘ 80
Durante gli anni ‘80 poi la sottopose ad una “riselezione” per migliorare ancora le qualità organolettiche sino a renderlo la varietà principe per cucinare il tipico piatto di riso italiano: il risotto alla milanese. Per celebrare gli 80 anni dalla sua costituzione la Coldiretti di Pavia ha presentato il 2 Ottobre 2024 presso la cascina Paradiso di San Martino Siccomario (PV) il suo programma di manifestazioni per promuovere e valorizzare il Carnaroli mediante lezioni nelle scuole e altre iniziative.
La Presidente Silvia Garavaglia ha spiegato, durante l’incontro che “alla semente originale di Carnaroli si sono affiancati dei similari. Questi hanno risolto delle difficoltà di coltivazione, ma non sempre sono riusciti a garantire quel chicco unico che caratterizza il riso Carnaroli originale”. Il programma di incontri inizierà sabato 5 ottobre presso “l’autunno Pavese”, tradizionale giornata di conoscenza e divulgazione dei prodotti agricoli del territorio di Pavia, con un corso per imparare a riconoscere il Carnaroli “classico” dai similari ( per iscrizioni www.autunnopavesedoc.it).
CARNAROLI TRA LE SCUOLE E I GIOVANI
La presidente Garavaglia ha poi precisato: “ nel corso del 2025 porteremo il Carnaroli nelle scuole e negli istituti alberghieri di Pavia e provincia per far capire ai giovani cuochi le qualità uniche di questo riso”.
Si terranno poi show-cooking al mercato coperto di viale Golgi a Pavia, conferenze e convegni per valorizzare un prodotto agro-alimentare di eccellenza. Il progetto Coldiretti avrà il nome “Gli 80 anni del Carnaroli” .
La presentazione del progetto è stata ospitata dall’Azienda Agricola Fornaroli Alberto della cascina Paradiso di San Martino Siccomario (PV) il quale si è detto molto contento di ospitare la manifestazionea cui hanno partecipato circa un centinaio di persone, diversi politici del territorio oltre al Prof. Graziano Rossi dell’Università di Pavia che si occupa direttamente di valorizzare il Carnaroli.
Il Sig. Fornaroli aggiunge inoltre: “coltivo Carnaroli classico da anni per la mia piccola rivendita aziendale e i miei clienti hanno sempre sostenuto che le differenze coi risi similari si sentono durante la preparazione del risotto”. La legge Italiana, inoltre, stabilisce che il Carnaroli originale possa essere commercializzato con la denominazione “Carnaroli classico” per distinguerlo dai risi similari normalmente in commercio. I controlli e il rilascio della denominazione sono a carico dell’Ente Nazionale Risi.
L’iniziativa di Coldiretti è estremamente lodevole, dispiace che l’altra grande varietà costituita nel 1924 a Pavia e che ancora oggi è in coltivazione, il Balilla, non abbia avuto nessuna menzione. Autore: Franco Sciorati.
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