Domanda meno interessata all’acquisto in sala di contrattazione ma che prosegue nel ritirare importanti quantitativi di merce, 32.959 tonnellate negli ultimi sette giorni. Si registrano alcuni aggiustamenti a listino, nell’ordine di 1 €/q, utili in gran parte ad allinearsi ai valori già espressi a Vercelli (LEGGI), ad eccezione di Carnaroli Classico.
CARNAROLI CLASSICO, VIALONE E PAGANINI A 115 €/Q E OLTRE
Quest’unica novità viene proposta martedì pomeriggio a Milano. Qui i massimi della voce Carnaroli e similari raggiungono i 106 €/q lordi. Un prezzo che, secondo quanto riportato dagli operatori, risulta in difetto rispetto ai rari scambi all’ingrosso che interessano Carnaroli Classico, conclusi attorno ai 115 €/q lordi. Com’è noto per questo riso gran parte del raccolto viene destinato dagli agricoltori alla vendita diretta. Gli affari sono talmente pochi che la variazione di Milano non trova conferma venerdì a Mortara, non essendoci un numero di trattative tale da giustificare una cambiamento a listino. Le riserie che stimano uno dei risi più celebri della nostra risicoltura sono poche ma ci sono e dimostrano con questi sforzi economici l’unicità nel posizionamento al consumo di questo riso.
Discorso simile per Vialone Nano e similari, in questo caso compresi non essendo in essere una differenziazione merceologica come la dicitura Classico. Paganini riesce così ad ottenere un mercato del tutto analogo al capostipite del gruppo. Per questi risi le trattative sono sostanzialmente già private nel mese di novembre. I due listini lombardi propongono quotazioni differenti, nonostante il passo avanti di Milano. In entrambi i casi si tratta di prezzi in difetto rispetto ai valori reali allo scambio. Questi risultano nell’ordine dei 115-120 €/q lordi in base alla qualità merceologica della partita, un fattore decisamente limitante per risi molto “fragili” in relazione a fattori biotici e abiotici.
INTERESSE VARIABILE NEGLI ALTRI COMPARTI
Negli altri comparti poche novità e una propensione all’acquisto delle riserie differente caso per caso. Per alcuni comparti, come i risi da sushi, i tondi generici, i medi generici ed i lunghi A da parboiled, la volontà di acquistare c’è ma i compratori in alcuni casi non sembrano più disposti a spendere quanto proposto a listino. Il contesto più positivo resta il mercato da sushi, con prezzi ufficiali riconosciuti agilmente per tutti i risi interessati, come Selenio, Centauro, Sinfonia, CL 18, Sunrose e Leonardo. Maggiori criticità per gli altri lunghi A da parboiled, come CL 007, difficile da scambiare ai 55 €/q lordi proposti. Tra i tondi generici resta il più apprezzato Araldo, che con il piccolo passo avanti a Mortara viene ormai quotato (e scambiato) a 50 €/q lordi in tutte le sedi.
ALLINEAMENTI PER OMEGA E DIVA
Gli aggiustamenti negativi per Omega (46 €/q lordi) e Diva (44 €/q lordi) non creano reali differenze rispetto ai valori ai quali venivano già scambiate tali varietà. Questo è testimoniato da listini che proponevano già da tempo le cifre ora raggiunte anche a Mortara. Altro gruppo che sembra prossimo a piccoli passi indietro sono i lunghi B, ormai quasi impossibili da vendere ai 50 €/q lordi a listino. Questi risi continuano ad essere quelli con trasferimenti più deficitari rispetto alle annate passate (VEDI). Ciò in relazione ad importazioni sempre ben al di sopra dei valori visti un anno fa (+45%). Stabilità con equilibrio tra domanda ed offerta per i gruppi Roma, Baldo/Cammeo e S. Andrea/Gloria. Pochi scambi per Caravaggio e similari e gruppo Arborio. Le riserie non disposte a riconoscere i 100 €/q lordi ufficiali ma i risicoltori non vogliono vendere a prezzi inferiori. Autore: Ezio Bosso
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