L’accordo di libero scambio recentemente concordato tra l’Ue e il Vietnam dovrebbe entrare in vigore all’inizio del 2018, ma entrambe le parti hanno segnalato la volontà per migliorare la cooperazione in vista di questa scadenza. In una visita in Vietnam, nell’ambito di un tour promozionale in Asia, il commissario europeo Phil Hogan ha invitato una task force di esperti vietnamiti a Bruxelles nelle prossime settimane per aiutare a eliminare le barriere commerciali SPS. Parlando dopo alcuni incontri a Hanoi con il primo ministro Phuc e il ministro dell’agricoltura Cuong, Hogan ha ribadito: «Sono molto contento che il governo vietnamita abbia accettato l’invito a inviare un team di esperti. Ciò contribuirà a liberare le barriere daziarie per l’UE e gli esportatori vietnamiti e permetterà ai produttori di cogliere pienamente le opportunità del futuro accordo di libero scambio». In una conferenza stampa a Ho Chi Minh City venerdì scorso il Commissario ha sottolineato che quello dell’accordo sarà una «grande opportunità per i produttori vietnamiti ed europei e l’importanza di preparare il terreno prima che entri in vigore», ed ha aggiunto: «Vietnam e l’UE hanno sistemi agroalimentari complementari. Producete il miglior caffè, anacardi, peperoni e molti altri prodotti. Produciamo vini, liquori, latticini, carni di qualità così come frutta e verdura». I membri della delegazione cheha accompagnato Hogan hanno anche confermato che la crescita del reddito disponibile in una popolazione di più di 90 milioni è visto dai membri della delegazione imprenditoriale come una grande opportunità: i consumatori sono interessati di standard di sicurezza alimentare e di tracciabilità UE , nonché la qualità e la tradizione di cibi e bevande di oprigine europea. I coltivatori di riso in Europa non sono soddisfatti e hanno già protestato, in quanto l’accordo prevede l’importazione, senza obbligo di dazio, di 80.000 tonnellate di riso vietnamita in Eu.
PREZZI INDIANI IN DISCESA
I prezzi indiani del riso bianco e parboiled al 5% sono nuovamente calati del 6% e rimangono al di sotto di quelli dei concorrenti asiatici.