Si fa presto a dire innovazione. Soprattutto in risicoltura, la distanza tra il dire e il fare è ampia, anche se gli strumenti esistono e i vantaggi sono provati. Come ha ricordato l’incontro sull’innovazione promosso il 26 giugno a Viverone (Biella) dal consorzio agrario del Nordovest, che ha visto gli interventi di alcuni dei più esperti tecnici del settore e delle aziende produttrici di mezzi tecnici. Basf Italia, ad esempio, ha spiegato, con Luigi Quaglini, che «la risicoltura, forse più di altre colture, necessita di continue innovazioni in termini agronomici per continuare ad essere profittevole. Per questo lavoriamo da anni per fornire soluzioni efficaci ed innovative per il controllo delle erbe infestanti in risaia. La nuova tecnologia Provisia andrà ad aggiungersi a quanto già proposto sul mercato offrendo un’ulteriore soluzione per il diserbo del riso». Compo si è soffermata invece sulle novità normative in materia di fertilizzanti, rilevando che, in attuazione della direttiva Nec, il governo introdurrà nuovi vincoli, tra cui il divieto di utilizzo dei fertilizzanti a base di carbonato d’ammonio e limitazioni per quelli a base di urea (da sostituire con il nitrato d’ammonio o usando urea inibita) e per gli effluenti zootecnici.
Tabacchi: azoto e produzione
Alla nutrizione è stato dedicato l’intervento di Maurizio Tabacchi, il quale ha ricordato che esiste una relazione tra la concentrazione dell’azoto nelle foglie e la produzione di granella. L’assorbimento di azoto nitrico – ha sottolineato – richiede alla pianta un maggior consumo energetico, a basse concentrazioni favorisce un miglior accrescimento delle varietà di tipo indica, ma «un eccesso aumenta il rischio di allettamento, di sterilità fiorale, la sensibilità alle basse temperature ed in generale verso tutti i patogeni, in particolare al brusone».
Come distribuirlo
Citando gli studi di Marco Romani (Ente Risi) ha sottolineato anche che in pre-semina il fertilizzante azotato ureico o ammoniacale deve essere distribuito più vicino possibile alla sommersione ed interrato simultaneamente; in accestimento i migliori risultati sperimentali hanno evidenziato la maggior efficienza quando il fertilizzante ureico viene distribuito su terreno asciutto/sgrondato e risommerso non oltre le 24 ore; le somministrazioni in differenziazione della pannocchia vanno incontro a minori perdite per volatilizzazione per un assorbimento da parte della coltura molto più veloce (quindi anche una distribuzione in acqua ha meno perdite).
Precision farming
Quindi si è addentrato nel tema dell’innovazione. Oggi, con la fertilizzazione a rateo variabile, grazie alla tecnologia si possono evitare le sovrapposizioni, che nella pratica tradizionale arrivano fino al 22%. «I vantaggi del precision farming sono effettivi e sostenibili se sono combinati insieme tutti i fattori che concorrono a massimizzare l’efficienza azotata della coltura di riso» ha ricordato infine il tecnico.
I droni di Tinarelli
Giorgio Tinarelli ha presentato le soluzioni di Giotto Droni per una concimazione selettiva del riso, esponendo i risultati di due prove con droni, condotte a Cameriano. Il metodo, ha dichiarato, «è adatto a tutte le varietà di riso (+ altre coltivazioni), necessita di spandi-concime a rateo variabile (ISOBUS), fornisce dati per tutti i trattori e spandi-concime, segue la prescrizione del vostro agronomo di fiducia, ottimizza la concimazione, ottimizza la produzione, evidenzia eventuali problemi dei terreni e integra i dati degli anni precedenti e delle mappe del suolo».