Confagricoltura Piemonte ha incontrato l’assessore regionale all’agricoltura, Giorgio Ferrero (nella foto), per esaminare le problematiche legate all’attuazione del Bando della Misura 4.1.1 del PSR (investimenti nelle aziende agricole) ed ai pagamenti della PAC 2015. L’organizzazione – che ha diramato una nota dopo l’incontro, nota che riportiamo integralmente – ha manifestato «le proprie preoccupazioni legate all’ingente massa di domande pervenute alla Regione che rende obbligatoria l’attivazione della graduatoria e quindi l’esclusione dall’accesso ai contributi delle pratiche al di sotto dei 20 punti. Sarà opportuno attivare velocemente le istruttorie al fine di verificare la ammissibilità, a consuntivo, delle domande presentate». E’ stata preannunciata l’emanazione imminente del Bando sulle Misure agroambientali (misura 10), mentre per il pagamento della Pac 2015 si attende la fornitura da parte di AGEA dei titoli definitivi. Arpea conta di avviare le erogazioni dal 2 maggio. «Ma il problema del collo di bottiglia nel quale è finita la PAC e il PSR non è solo piemontese» sostiene Confagricoltura, che ha riunito il Consiglio direttivo. «A distanza di mesi, nonostante che l’Unione Europea abbia consentito di erogare il 70% dei contributi comunitari, a titolo di anticipo, entro il 30 novembre 2015, ci si trova nella situazione che oltre un quarto delle aziende non ha ricevuto alcun pagamento spettante. Nel frattempo si avvicina la scadenza del 16 maggio per presentare le domande 2016 e il malfunzionamento della macchina burocratica e la complessità delle procedure sta rallentando notevolmente gli adempimenti a carico delle aziende impedendo, di fatto, la presentazione delle nuove richieste» denuncia il comitato direttivo di Confagricoltura, che ha approfondito la questione dei ritardi e delle difficoltà che si incontrano nella gestione delle domande Pac degli agricoltori. Per le domande presentate il 15 giugno 2015 – spiega Confagricoltura – era possibile versare l’anticipo del 70% tra il 16 ottobre ed il 30 novembre, e il saldo a partire dal 1° dicembre 2015 (fino alla data limite del 30 giugno 2016). Ad oggi quasi 3 aziende su 10 non ha ricevuto neppure un euro. Le domande 2016 vanno presentate entro il 16 maggio, ricorda l’organizzazione degli imprenditori agricoli. Attualmente, esclusa la platea dei piccoli produttori che hanno modalità specifiche, sono state presentate appena il 10% delle richieste. «La complessità delle procedure e il sistema a singhiozzo stanno rallentando il flusso delle richieste, con ritardi che si sommano a ritardi – rileva il comitato direttivo di Confagricoltura -. Si auspica che il ministro Martina possa avviare le procedure per una dilazione nella presentazione delle domande 2016. Il malfunzionamento di Agea, degli organismi pagatori regionali, delle stesse Regioni che non hanno ancora emanato i bandi per l’attivazione delle misure individuate dai piani di sviluppo rurale, creano una situazione inaccettabile e insostenibile. Serve più tempo ma, soprattutto, occorre un cambio di passo reale nell’ottica della sburocratizzazione e del reale snellimento degli oneri a carico delle aziende agricole. I ritardi nei pagamenti e nella gestione delle pratiche – conclude Confagricoltura – si traducono in ritardi competitivi con le imprese degli altri Paesi europei dove le Pubbliche Amministrazioni sono in grado di gestire la presentazione delle domande senza affanni e di erogare nei termini i contributi previsti dai regolamenti comunitari». (25.04.2016)