Dai 35 ai 37 euro al quintale: con queste quotazioni dell’indica, addio clausola di salvaguardia. La Commissione europea l’ha detto chiaro e tondo incontrando i rappresentanti delle organizzazioni agricole europee, la scorsa settimana a Bruxelles. In pratica, il dossier Cambogia presentato dal governo italiano, presentato in due riprese per invocare la clausola contro le importazioni a dazio zero dalla Cambogia, è destinato a restare lettera morta, almeno per ora. Tant’è vero che nell’ambito del “dialogo civile”, come si chiama la riunione periodica tra i servizi della Commissione e le rappresentanze del settore primario, è emersa una proposta nuova, avanzata dal segretario lombardo della Cia Giovanni Daghetta (foto piccola): «Perché non applicare al riso indica proveniente dai Pma un sistema analogo a quello che si utilizza per determinare i dazi, che vengono periodicamente ricalcolati in base alle importazioni ordinarie?» ha detto il risicoltore di Robbio, ricordando che quest’anno i greci coltiveranno la metà dell’indica consueto e che anche i risicoltori italiani e spagnoli si sono orientati pesantemente sul riso japonica. I funzionari della Commissione hanno fatto sapere che esamineranno l’ipotesi Daghetta, che potrebbe configurarsi come una clausola graduale e parametrata ai flussi di cereale proveniente dai Pma. (05.05.2015)
«GIU’ LE MANI DA EST SESIA»
Confagricoltura: delibere di Regione Piemonte e Regione Lombardia che portano al Commissariamento di Est Sesia inopportune