Sulla Borsa Merci di Milano nessuna quotazione. Totalmente stazionario il settore del riso, all’inizio del raccolto: ci si attende un calo dei prezzi nei prossimi giorni e un aumento finito il periodo del raccolto. Di seguito alcune tendenze, premesso che i dati sui raccolti sono, allo stato attuale, ancora insufficienti per fornire indicazioni più obiettive sul gruppo dei Medi, Lungo A, Tipo Ribe e S. Andrea. Sul fronte dei Tondi, Centauro e Sole CL oscillano sui 370 €/tonnellata; per il gruppo dei Lunghi A, Luna CL tocca i 350 €/tonnellata; Arborio e Volano i 430 €/tonnellata; il Gruppo dei Lunghi B si attesta in media sui 350 €/tonnellata.
I campioni arrivano in quantità accettabili, consentendo di effettuare valutazioni di qualità e prezzo, come accade ogni anno nella seconda decade di settembre, anche se, per avere una valutazione più obiettiva del raccolto, sarà necessario attendere il mese di ottobre. In termini di prezzi, questi sono ancora incerti, fluttuanti sulla base delle esigenze della domanda da parte delle riserie. Anche i contratti di coltivazione stabiliti nei mesi di febbraio e marzo servono inizialmente come base per le quantità non a contratto.
I contratti di coltivazione stilati a febbraio e marzo dovrebbero inizialmente fare da base anche per i quantitativi non sotto contratto. Si evidenziano giacenze solo di Baldo e Cammeo.
Prezzi del risone
Nel complesso, i prezzi del risone, in termini assoluti, sono superiori a quelli raggiunti un anno fa e si prevedono ulteriori aumenti.
Commenta così la mediatrice Andreea Lazar: «L’Indica si attesta sui 35 euro, il Lungo A sui 35/36 euro eccetto le varietà Augusto, Loto, Crono e Nemesi, le quali sono a 38 euro. Il Tondo si attesta sui 38/40 euro, il Selenio sui 45, Carnaroli sui 55 (più o meno iva se similari o classico), Barone/Roma sui 38euro, Volano sui 40 come i suoi simili. Ci aspettiamo un ulteriore calo nei prossimi giorni e un aumento finito il periodo del raccolto».
I trasferimenti di risone risultano finora in diminuzione, se comparati a quelli della precedente campagna: il totale trasferito, 53.233 tonnellate, è in calo del 16% rispetto allo scorso anno. Sui mercati internazionali sono in crescita il Pakistan 5% (+15 dollari, a 375 dollari/tonnellata), il Vietnam 5% (+10 dollari, a 420 dollari/tonnellata), il Pakistan 25% (+3 dollari, a 338 dollari) e il Thai 100%B (+1 dollaro, a 392 dollari/tonnellata).
Sui mercati esteri: Ribe a 360 €/tonnellata, Loto a 370 €/tonnellata e Augusto a 380 €/tonnellata, gli Originari a 380 €/tonnellata, il Selenio a 550 €/tonnellata e il Centauro con il Balilla a 380 €/tonnellata, i Lunghi B a 350 €/tonnellata, Baldo con suoi similari a 380 €/tonnellata.
Su tutto questo incombe il timore che la PAC, con il rafforzamento degli impegni ambientali, sconvolga il ruolo dell’Unione europea da esportatore a importatore di cereali, con un maggiore utilizzo di importazioni da paesi extra UE. La situazione economica internazionale, nel frattempo, vede prezzi interessanti a causa di massicce importazioni in Europa ma fortunatamente rallentate da tassi sempre elevati, dall’impennata dei prezzi delle materie prime dei costi dei trasporti che sono quadruplicate, nonostante le avvisaglie di diminuzione. Autore: Milena Zarbà