COPPO: CALO DEL 15%

L’Unione agricoltori di Vercelli stima un calo produttivo dei risoni del 10-15%.

L’Ente Risi non ha diffuso ancora i suoi dati. Tuttavia, se consideriamo che la presidente Bobba proviene dall’Unione vercellese si può ipotizzare che l’organizzazione di Benedetto Coppo sia bene informata. Ecco cosa scrive il Nuovo Agricoltore, house organ del sindacato eusebiano: «Ad oggi ancora non abbiamo dati ufficiali sulla produzione nazionale. La sensazione generale è che avremo un calo produttivo medio tra il 10 e il 15%, soprattutto a carico di alcune varietà da interno. Queste ultime manifestano anche scarsa resa alla lavorazione. Quindi, alcune varietà mancheranno mentre altre saranno disponibili in buona quantità con la conseguente reazione del mercato che, come già osserviamo, viaggia in modo ingiustificato a 2 velocità per tondi e lunghi A da parboiled, dove la differenza di prezzo tra le varietà di riferimento e quelle similari è decisamente elevata. Dieci, venti euro al quintale di differenza tra varietà dello stesso segmento non sono giustificabili e tutti noi dobbiamo opporre resistenza a prezzi inferiori ai 50 €/q.le».

L’articolo non è firmato ed è quindi ascrivibile al presidente Coppo, che se la prende con l’introduzione dell’uso obbligatorio di sementi certificate al fine di ottenere l’aiuto accoppiato riso: «La logica e nefasta conseguenza è stato l’aumento del costo del seme e della burocrazia collegata con il risultato che, a causa delle lungaggini e della impreparazione degli uffici regionali preposti, l’acconto dell’aiuto accoppiato è stato accreditato fortemente ridotto e con grave ritardo, con un saldo che vedremo solo a primavera. Non dimentico certo le molte, troppe, domande CSR non finanziate e per le quali continueremo a chiedere un incremento della dotazione finanziaria e ribadiremo la necessità di introdurre una territorializzazione provinciale dei CSR».