I ricercatori hanno identificato oltre 5.700 nuove proteine nel genoma del riso, in un nuovo studio di cui è co-autrice l’australiana Macquarie University. Il team internazionale di scienziati provenienti da Australia, Iran e Giappone afferma che ci sono circa 35.000 proteine codificate dal genoma, eppure non esistono ancora prove sperimentali per l’82% di esse. Questo è importante perché il riso è la principale fonte di cibo per più della metà della popolazione mondiale.
Il riso è la più grande commodity esportata dell’Australia e genera circa 800 milioni di dollari di entrate ogni anno, ma questa produttività ha un costo significativo. Gli agricoltori australiani usano grandi quantità di acqua per irrigare i loro raccolti. La crescente domanda di acqua sta minacciando la sostenibilità della produzione risicola. Per questo diventa essenziale trovare metodi per migliorare le varietà australiane: alcune cultivar crescono vigorosamente in molte zone degli Stati Uniti senza irrigazione, in parte perché hanno un ciclo vegetativo più lungo e penetrano più a fondo nel terreno. Da cosa dipende?
L’idea di fondo da cui si è partiti per rispondere era di capire esattamente cosa fosse contenuto nel riso, in termini di proteine. Finora il 98,5% dei dati sulle proteine nel riso non era disponibile; un dato che questa ricerca ha ridotto all’82%. «Abbiamo davvero bisogno di essere più sostenibili in termini di migliore utilizzo dell’acqua e di una migliore assunzione di sostanze nutritive – afferma il professor Paul Haynes della Macquarie University e coautore dello studio – Questo ci richiederà di comprendere il livello molecolare in un modo che non abbiamo mai fatto prima. Solo comprendendo in particolare che cosa accade nell’intero organismo, e come possiamo cambiare il modo in cui quel particolare organismo risponde a un insieme esterno di circostanze o stimoli, possiamo capire come migliorare le nostre varietà».