La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato martedì il nuovo “Farm Bill”, equivalente americano della PAC europea, in vigore per i prossimi 10 anni. A quanto si evince dai primi articoli e dalle prime analisi pubblicate sui giornali americani, il piano prevede risparmi di 8 miliardi di $ sugli aiuti agli indigenti, per cui 850.000 famiglie americane si vedranno tagliare un sussidio alimentare dell’importo di 90 $ al mese. Anche gli aiuti esteri, tramite l’USAID, pur essendo ancora finanziati, cambieranno comportamento: gli alimenti verranno acquistati in aree limitrofe a quelle in crisi, e non più inviati dagli States. Per gli aiuti agli agricoltori, si applicherebbe un approccio completamente nuovo: abolizione dei pagamenti diretti, che ammontavano a 5 miliardi di dollari l’anno, sostituiti da un contributo all’assicurazione sui redditi, per l’importo di 9 miliardi di dollari l’anno. Il contributo ammonterà al 62% dei premi assicurativi relativi a rischi di avversità atmosferiche e crollo dei mercati. I risarcimenti verranno erogati solamente a chi ha il bilancio in perdita, ed è previsto un tetto massimo di 125.000 $ per azienda. Il sistema pare molto più complesso da gestire rispetto al passato, con una gestione burocratica ampiamente aggravata. Come colleghi agricoltori, li dobbiamo compiangere; come concorrenti sui mercati mondiali, è difficile astenersi dall’augurare loro un livello di efficienza nelle erogazioni pari a quella italiana. Autore: Giuseppe Sarasso (nella fo piccola) (05.02.14)
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