Non è bastata la lettera inviata dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e dall’assessore all’Agricoltura, Fabio Rolfi, insieme agli omologhi della Regione Piemonte, Alberto Cirio e Marco Protopapa, al commissario europeo, Phil Hogan, e al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, per chiedere ufficialmente l’inclusione del riso nell’elenco dei prodotti da assoggettare alla revoca delle preferenze tariffarie per la Cambogia.
Non è bastata neppure la solidarietà raccolta dal preisdente dell’Ente Risi Paolo Carrà a Montecitorio, dove, con le organizzazioni sindacali di categoria, Carrà è stato audito dalla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati.
La Commissione Europea tira dritto e ieri ha presentato la proposta di regolamento con cui esclude dalle esenzioni daziarie le importazioni dalla Cambogia di molti prodotti, tranne il riso. Decisione “incomprensibile” per il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti.
Amareggiata anche la Coldiretti, che fa notare come nello stesso giorno anche il Parlamento europeo dia il via libera definitivo all’accordo di libero scambio tra UE e Vietnam che comporterà l’ingresso a dazio zero di 80mila tonnellate di riso lavorato, semilavorato e aromatico sul quale pesano le accuse di sfruttamento del lavoro minorile del Dipartimento del lavoro statunitense. Giudizio negativo anche dalla Cia, il cui presidente Dino Scanavino incontrerà presto il vicedirettore della DG Trade Sandra Gallina per sottoporle il problema.
Adesso, però, per fermare il regolamento servirà la maggioranza qualificata. Il fatto poi che non sia emendabile e che bocciarlo significhi danneggiare altre filiere rende il finale di partita molto difficile.
Oggi, la Commissione Agricoltura ha svolto delle interrogazioni a risposta su questioni di competenza del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali. Sul problema del regolamento che rivede le esenzioni alla Cambogia ha risposto il sottosegretario Giuseppe L’Abbate: si può vedere QUI.