Come sappiamo, fino al 2016 la difesa chimica dal brusone era basata prevalentemente sull’utilizzo del triciclazolo, applicato da solo o in miscela con le strobilurine, soprattutto con azoxystrobin. (AVVISO). A partire dalla campagna 2017, il triciclazolo è stato vietato e sono rimaste solo le strobilurine (azoxystrobin pyraclostrobin e tryflo xystrobin); in misura in feriore, si usano triazoli e imidazol (flutriafol, difenoconazolo e prochloraz) e fungicidi a base di zolfo. Le strobilurine sono principi attivi appartenenti a gruppo di fungicidi inibitori del complesso III della catena respiratoria degli elettroni (fungicidi QoI) e sono a elevato rischio di insorgenza di resistenza.
Territori dove il brusone è resistente alle strobilurine
Nel 2020, l’Ente Risi ha realizzato un monitoraggio volto a individuare l’eventuale presenza di resistenze nel territorio risicolo italiano, raccogliendo 32 campioni di pannocchie, presentanti sin- tomi di brusone, da appezzamenti trattati con fungicidi QoI e localizzati nelle principali aree risicole italiane e, in particolare, nelle province di Novara (7 campioni), Vercelli (7 campioni), Pavia (12 campioni), Ferrara (3 campioni) e Verona/Mantova (3 campioni). L’attività di monitoraggio svolta nel corso del 2020 ha permesso di identificare, per la prima volta in Italia e in Europa, la presenza di popolazioni di Pyricularia oryzae resistenti alle strobilurine. Gli isolati resistenti sono stati rilevati in 6 dei 32 campioni: 2 nel Pavese, 1 nel Vercellese, 3 nel Novarese.