La siccità di questo 2022 toglierà dal piatto almeno un 30% di riso Made in Italy. Ne risentiranno Carnaroli, Arborio e Roma. Lo dichiara Cia-Agricoltori Italiani sostenendo che «insieme al grano è a rischio un’altra produzione strategica dell’agroalimentare nazionale.
COLTURA ESCLUSIVA
Se non pioverà nei prossimi giorni – sottolinea Cia – il Paese finirà per giocarsi, sotto gli effetti dell’incognita clima, anche un altro mercato chiave come quello del riso che con 2 milioni di tonnellate l’anno prodotte su circa 227 mila ettari, rappresenta oltre il 50% dell’intera produzione europea. Una coltura- rileva l’organizzazione agricola- esclusiva e anche in ripresa,+16% record consumi in pandemia, ma che adesso è schiacciata dai rincari sulle materie prime e dai costi eccessivi di produzione.
ATTENZIONE ALLA SPECULAZIONE
La filiera non sta beneficiando in alcun modo dell’aumento dei prezzi allo scaffale. Attenzione, quindi -fa presente Cia – a fenomeni speculativi, ennesimo- specifica l’organizzazione- colpo basso ai danni dell’agricoltura. Cia torna a sollecitare interventi tempestivi, misure straordinarie e nuove alleanze con istituzioni e cittadini-consumatori». Per Cia è inoltre urgente estendere l’applicazione del credito d’imposta per l’acquisto di gasolio agricolo fino alla fine della stagione irrigua.