Panorama export
L’Ue-27 è un importante esportatore di prodotti agroalimentari nel Regno Unito (40 miliardi di euro nel 2017). A partire dalla data della Brexit, il Regno Unito diventerebbe dall’oggi al domani il principale partner commerciale agroalimentare dell’Unione, sia in termini di esportazioni che di importazioni. I paesi europei esportano ingenti volumi di prodotti agroalimentari nel Regno Unito, in particolare prodotti ortofrutticoli freschi e trasformati, prodotti a base di carne e preparazioni alimentari. Una percentuale significativa delle importazioni agroalimentari del Regno Unito proviene dall’Ue (73%), con prodotti lattiero-caseari, preparati alimentari e prodotti a base di carne i prodotti alimentari agroalimentari dell’UE più pronunciati in percentuale delle importazioni complessive agroalimentari del Regno Unito. Tra le importazioni agroalimentari del Regno Unito dall’Ue, le principali provenienze sono i Paesi Bassi (14%), la Germania (11%), l’Irlanda (10%) e la Francia (10%). Le esportazioni e le importazioni britanniche di prodotti agroalimentari da paesi terzi hanno beneficiato fino ad ora dei termini negoziati dall’Unione con i suoi partner commerciali (accordi internazionali dell’Ue). Quando il Regno Unito non sarà più uno Stato membro, non farà più parte di questi accordi. Le implicazioni saranno diverse se il Regno Unito lascia in modo ordinato o disordinato:
La transizione
In caso di conclusione dell’accordo si prevede un periodo di transizione durante il quale il Regno Unito sarebbe comunque vincolato dagli obblighi derivanti da tutti gli accordi internazionali dell’Ue. Ciò garantirebbe l’integrità e l’omogeneità del mercato unico e dell’unione doganale. L’Unione notificherà ai suoi partner internazionali che il Regno Unito è uno Stato membro ai fini di accordi internazionali, compresi gli accordi che entrano in vigore durante il periodo di transizione. In assenza di intesa, gli accordi internazionali conclusi dall’Ue non saranno più applicabili al Regno Unito. Le disposizioni dell’accordo di libero scambio rimarrebbero inalterate per l’Ue (ad esempio accesso al mercato, contingenti tariffari) e gli operatori commerciali comunitari dovrebbero verificare le norme di origine in quanto gli ingredienti del Regno Unito non sarebbero più considerati di origine Ue. Solo un accordo Ue-Regno Unito potrebbe modificare alcune modalità relative agli accordi bilaterali.
Cosa cambia per l’Ocm
Come si sa, l’organizzazione comune di mercato (OCM) è un insieme di regole che regola i mercati agricoli nell’Ue. L’Ocm comprende strumenti giuridici in caso di perturbazioni del mercato, fungendo da reti di sicurezza, come l’intervento pubblico, lo stoccaggio privato, la prevenzione delle crisi e la gestione dei rischi, nonché l’adozione di misure di mercato eccezionali. Per prepararsi al ritiro, il Regno Unito e l’Ue stanno seguendo le procedure dell’Ocm appropriate per diventare membri indipendenti dell’Ocm. Ciò si verificherebbe in qualsiasi scenario. Per i contingenti tariffari dell’Ocm dell’Ue, l’Unione e il Regno Unito prevedono una ripartizione basata su flussi commerciali storici. Nell’ambito dell’esercizio di preparazione, il regolamento (UE) 2019/216 fornisce la base UE per tale ripartizione e sarà attuato attraverso il regolamento (UE) 2019/386. Allo scopo di evitare potenziali perturbazioni dei flussi commerciali tradizionali tra le regioni ultraperiferiche e lo UK dopo il ritiro del Regno Unito dall’Unione europea, i volumi di prodotti agricoli trasformati attualmente inviati dalle regioni ultraperiferiche al Regno Unito come membro dell’Ue saranno considerati come esportazioni verso paesi terzi. Allo stesso tempo, il Regno Unito è stato aggiunto all’elenco dei paesi terzi ai quali i prodotti trasformati possono essere riesportati dalle Azzorre e da Madeira nel contesto degli scambi regionali. La fonte normativa è il Regolamento (UE) 2019/260 per quanto riguarda i volumi di flussi commerciali tradizionali tra alcune regioni ultraperiferiche dell’Unione e il Regno Unito. Autore: Manuela Indraccolo